ROMA – Enrico Letta sente odore di crisi e lancia un “warning” a Berlusconi e Pdl. Il premier è stato intervistato da un tv austriaca, merito dell’intervistatore è stato quello di fare domande molto dirette al nostro primo ministro. Primo quesito: lei si fida di Berlusconi? Ovvero di chi, a leggere i giornali e i resoconti da Arcore, medita una crisi di governo in risposta alla sua condanna? Risposta, molto attenta: “Mi fido del fatto che il partito di Berlusconi assumerà le sue decisioni e si assumerà la responsabilità delle sue decisioni”. Come dire: se crisi sarà, sarà il Pdl ad assumersene la responsabilità politica.
Non solo, a voler leggere tra le righe Letta evita la personalizzazione: non risponde parlando di fiducia a Berlusconi. Risponde parlando di Pdl. Ovvero quello che ritiene essere il suo interlocutore politico, la forza che compone la sua stessa maggioranza.
Seconda domanda: come voterebbe in Giunta circa la decadenza di Berlusconi da senatore? Anche qui, una risposta molto cauta nei toni: “Il Pd deciderà in Giunta, le decisioni che assumerà per quanto mi riguarda saranno le decisioni giuste”. Piuttosto chiaro il tentativo di Letta di voler scindere il destino di Berlusconi da quello del proprio esecutivo: qualunque decisione prenderà la Giunta del Senato, e qualunque voto darà il Pd, secondo Letta non dovrebbe costituire un pericolo per il governo. E non sembra solo una previsione, ma un auspicio: nel normale funzionamento di una democrazia, anche qui volendo leggere tra le righe della risposta, la decadenza del senatore Berlusconi non dovrebbe essere la minaccia per la tenuta dell’esecutivo. Allo stesso tempo Letta non fa coincidere il suo destino da premier dal tipo di voto che darà il suo partito, il Pd, in Giunta.
Poco dopo aggiunge: “Il mio è un governo parlamentare di grande coalizione e deve la sua fiducia al presidente della Repubblica e al Parlamento e lavorerà finché avrà la fiducia del presidente della Repubblica e del Parlamento”, ricordando così che il Parlamento a togliere la fiducia a un governo o il presidente della Repubblica a sciogliere le Camere.
Molta cautela anche di fronte alla terza domanda: concederebbe la grazia a Berlusconi? Risposta diretta e anche ovvia: “Non sono il presidente della Repubblica e quindi non è un mio potere”.
Infine Letta ricorda che il 28 agosto è in programma un consiglio dei ministri che discuterà “importanti misure fiscali”.
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