ROMA, 16 NOV – Enzo Moavero Milanesi è il ministro degli Affari europei del governo guidato da Mario Monti (qui la lista completa dei nuovi ministri). Un ingresso nell’esecutivo, quello del 57enne avvocato e attualmente giudice del Tribunale di primo grado della Corte di Giustizia Ue, dato per scontato negli ultimi giorni.
Moavero, che conosce bene il nuovo premier perché ne è stato capo di gabinetto ai tempi della Commissione Ue, era stato indicato quale papabile sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Un incarico che poi Monti ha deciso di affidare a Antonio Catricalà, dando però a Moavero un posto chiave in un momento in cui, mai come ora, i rapporti con l’Unione Europea sono cruciali.
Già capo di gabinetto dei commissari europei Filippo Maria Pandolfi e Mario Monti a Bruxelles e consigliere a Palazzo Chigi di Amato e Ciampi nel 1992-1993, Moavero è esperto di mercato e concorrenza, con una vita trascorsa in gran parte all’estero, dedicata al mercato ed al diritto internazionale.
Considerato da molti come una sorta di alter ego giuridico di Monti, il nuovo responsabile degli Affari europei – sposato e padre di tre figli – all’inizio della sua carriera è andato a Yale, dopo la laurea in legge alla Sapienza nel 1977 e un tirocinio in uno studio legale di diritto internazionale. Poi è arrivata la specializzazione al College de France di Bruges in diritto comunitario e quella in diritto internazionale, alla University of Texas, a Dallas.
Nel 1993 è entrato, a meno di 30 anni, come funzionario della Direzione generale della Concorrenza della Commissione dell’allora CE, passando sei anni dopo al gabinetto del vicepresidente. In veste di consigliere dei governi Amato e Ciampi dal 1992 al 1994, è tornato spesso a Roma. Amato lo nominò poi capo del Segretariato per gli Affari Europei nell’ambito del Segretariato generale della Presidenza del Consiglio, con funzioni di coordinamento della politica economica italiana con la politica comunitaria.
L’incontro con Monti risale al 1995 quando il commissario per il mercato interno, appena nominato, lo chiamò a capo del suo gabinetto. Per poi portarselo dietro anche dopo quando il professore assume la guida della Commissione alla concorrenza. Nel 2002, nel pieno del mandato di Monti alla Concorrenza, Moavero viene nominato segretario generale aggiunto della Commissione Europea. Dal 2005 al 2006 diventa direttore generale dell’Ufficio dei Consiglieri per le Politiche Europee della Commissione, per poi giurare a Lussemburgo come giudice del Tribunale di primo grado della Corte di Giustizia della Ue.
Moàvero (si legge così: con l’accento sulla ‘a’, precisano i suoi conterranei) appartiene a una famiglia le cui radici affondano nella storia del Lodigiano. Con avi tra gli abitanti di Cavenago d’Adda dall’anno 1460, Moavero è – si apprende da alcune fonti del territorio – diretto discendente dei Bocconi che, partendo da Cavenago, finirono poi per fondare a Milano la Rinascente prima e l’Università Bocconi poi.