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Eolico, Carabinieri: da Caliendo, Miller e Martone appoggio alla P3

di Emiliano Condò |14 Luglio 2010 18:14

Arcibaldo Miller

La presunta associazione segreta di cui fa parte Flavio Carboni e su cui indaga la Procura di Roma ha potuto contare sul contributo del sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, del capo degli ispettori del ministero della Giustizia  Arcibaldo Miller, e du Antonio Martone, presidente della commissione per la Valutazione, la trasparenza e l’Integrita’ delle amministrazioni pubbliche.

Lo scrivono i carabinieri del nucleo investigativo di via In Selci a Roma nella informativa del 18 giugno scorso.

Intanto, mentre l’Associazione Nazionale Magistrati chiede ai giudici coinvolti nell’inchiesta un passo indietro Miller si rifugia nel no comment:  ”Su questo non intendo interloquire”.Miller – il cui nome compare negli atti dell’inchiesta per aver partecipato assieme al sottosegretario alla Giustizia Giacomo a un pranzo a casa del coordinatore del Pdl Denis Verdini al quale erano presenti, tra gli altri, il faccendiere Flavio Carboni arrestato assieme a Pasquale Lombardi e ad Arcangelo Martino – risulterebbe aver pranzato l’11 marzo scorso in un ristorante romano assieme a Lombardi e ad altri per parlare dell’esposto da presentare al ministero della Giustizia per chiedere un’ispezione negli uffici giudiziari di Milano che avevano escluso la la lista Formigoni dalle regionali (successivamente riammessa su decisione di Tar e Consiglio di Stato).

Miller ufficialmente non parla, ma a colleghi e collaboratori spiega di essersi limitato a dare indicazioni di carattere generale sulle modalita’ con cui Formigoni, che lamentava di aver subito gravi irregolarita’, poteva presentare un esposto al ministero della Giustizia. Quell’esposto, pero’, non avrebbe contenuto i presupposti per attivare una verifica degli ispettori ministeriali. Tant’e’ – va ripetendo Miller – che ”dissi io al ministro Alfano che non c’erano spazi per un’ispezione”, e dunque non si sarebbe trattata di una ”cortesia’. Alfano – secondo quanto si e’ appreso in ambienti del dicastero di Via Arenula – ha rinnovato la sua fiducia al capo dell’ispettorato.

Quanto poi alle sollecitazioni di Lombardi per attivare l’ispezione, Miller sostiene di conoscere personalmente da tempo Formigoni e che dunque non avrebbe avuto di certo bisogno di intermediari in tal senso. La frequentazione di Lombardi il capo degli ispettori la motiva col fatto che questi era responsabile dell’associazione ‘Centro studi giuridici per l’integrazione europea Diritti e Libertà” e che in tale veste organizzava convegni giuridici ai quali Miller fu invitato come relatore in diverse occasiono senza pero’ mai avervi partecipato. Fu lo stesso Lombardi a invitare Miller e Caliendo, nel settembre 2009, a casa di Verdini.

Qui a loro insaputa – secondo quanto riferito dai due diretti interessati – il capo degli ispettori e il sottosegretario alla Giustizia trovarono il faccendiere Flavio Carboni e, tra gli altri, anche il senatore Marcello Dell’Utri. Caliendo sostiene di aver lasciato il pranzo dopo una ventina di minuti per concomitanti impegni in Commissione Giustizia; Miller se ne sarebbe andato dopo mezz’ora senza mai piu’ rivedere Carboni, incontrato li’ per la prima volta.

Entrambi escludono che, mentre erano a casa Verdini, si sarebbe discusso della possibilita’ di contattare giudici della Corte Costituzionale in vista della decisione della Consulta sulla legittimita’ del ‘Lodo Alfano’. In loro presenza si sarebbe parlato, invece, di un convegno da tenersi a Milano su sicurezza e federalismo, organizzato da Lombardi cosi’ come quello svolto in Sardegna la settimana prima.

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