Inchiesta eolico in Sardegna, Cappellacci incassa la fiducia

Pubblicato il 27 Luglio 2010 - 22:26| Aggiornato il 28 Luglio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Ugo Cappellacci

Il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, incassa la fiducia – scontata nei numeri – dalla sua maggioranza, dopo una giornata di bordate in Aula da parte delle opposizioni di centrosinistra che hanno chiesto a gran voce le sue dimissioni.

Sullo sfondo la questione morale intrecciata all’inchiesta sull’eolico, in piena luce, invece, l’offensiva della minoranza per l’incapacità a guidare la Sardegna imputata al presidente. Cappellacci replica: ”Accuse becere per screditare chi governa. Per noi parlano i fatti: abbiamo bloccato l’eolico sporco e ogni forma di speculazione. Gli atti non le parole dimostrano che non c’e’ stata alcuna influenza dei gruppi affaristici”.

In totale disaccordo l’ex governatore Renato Soru (Pd) che in sede di controreplica va all’attacco di Cappellacci: ”Con la sua troppa cortesia lei ha portato in Sardegna le imprese contigue alla mafia”. Tardano le prese di posizione del centrodestra contro Soru e Cappellacci chiede una sospensione per dare la sveglia ai suoi, che poi ribattono.

E’ una fiducia condizionata quella che arriva al governatore, anche se i capigruppo si esprimono con una ”fiducia piena” (”nessun atto scorretto e’ stato messo in campo da Giunta e presidente”, sottolinea Mario Diana, Pdl) e Cappellacci, nella replica, riconosce alla coalizione di essere stata leale e di aver risposto puntualmente alle accuse del centrosinistra.

Una fiducia ”condizionata al cambiamento – spiegherà il consigliere dell’Udc Roberto Capelli – perché non abbiamo iniziato bene, non stiamo andando bene e non voglio – dice l’esponente centrista rivolgendosi al presidente – che fra tre anni lei e noi veniamo bocciati”.