Quando l’epic fail è immaginario: l’immotivato attacco a Pina Picierno

ROMA – Sui social, si sa, gli epic fail – ovvero errori di proporzioni epiche – sono quasi all’ordine del giorno [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]. La velocità che questi mezzi impongono, unito allo scarso e marginale controllo delle fonti, ha creato non pochi imbarazzi a diversi personaggi noti.

Gli epic fail divertono gli utenti, si virilizzano e aiutano i giornali online, perché no, a fare qualche clic in più. Oggi la testata Giornalettismo, in un suo articolo, individua uno scivolone clamoroso, a loro dire, dell’eurodeputata del Pd Pina Picierno.

Il tweet contestato è quello che l’onorevole ha pubblicato ieri sul suo profilo personale e nel quale, riportando un terribile fatto di cronaca – lo stupro di una diciottenne inglese avvenuto lo scorso marzo – la Picierno chiede al ministro dell’interno Salvini di intervenire per garantire la sicurezza, occupandosi più dei problemi che “della propaganda”.

tweet-picierno

L’ipotesi avanzata da Giornalettismo è che l’esponente dem abbia “messo in correlazione l’attività del governo e del leader della Lega con lo stupro che si sarebbe verificato a Napoli” ignara che quanto “emerso sulle pagine dei giornali in questi giorni, visto l’incidente probatorio che si è svolto qualche giorno fa – risale al mese di marzo. Quando, cioè, un governo era ancora molto lontano dall’essere formato”.

Giornalettismo, però, non si accorge o forse non controlla la pagina Facebook ufficiale dell’euro-deputata, in cui lo stesso argomento viene proposto (prima) in una diversa forma e accompagnato dal link alla news pubblicata su Repubblica in cui viene chiaramente riportata la data in cui si sarebbe consumata la violenza sulla giovane.

È altamente improbabile che la tesi di Giornalettismo sia corretta. Molto più probabilmente, come appare chiaro dal post Facebook, l’onorevole, sempre molto attenta ai temi riguardanti la violenza sulle donne, intendeva sottolineare come il silenzio del ministro Salvini sui fatti riportati – a suo parere – fosse dovuto alla nazionalità di chi ha commesso il reato. Due pesi e due misure, insomma, se ad abusare di una donna sono giovani italiani di buona famiglia e non immigrati o richiedenti asilo, invitando il ministro degli interni a lavorare di più per garantire la sicurezza e a fare meno propaganda.

 

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