Epifani attacca sulla crisi: “Governo responsabile” o “ci mobiliteremo”

Guglielmo Epifani, leader Cgil

Responsabilità e crisi. Sono le parole che riecheggiano nel discorso di chiusura del XVI congresso della Cgil. Dal palco del meeting il segretario nazionale Guglielmo Epifani accusa apertamente il Governo di usare «la crisi per indebolire i diritti dei lavoratori e delle persone». A riprova dello smantellamento dei diritti del lavoro, Epifani cita la vicenda dell’arbitrato e poi aggiunge: «C’è qualcuno che ha imbonito il Paese – polemizza il leader della Cgil -, e io mi chiedo come si possa sentire chi ha detto che la crisi era passeggera e che il peggio sarebbe passato rapidamente».

Un atto di accusa e una richiesta esplicita: non si può più andare avanti così. Secondo il leader della Cgil, la crisi impone una necessaria riflessione e a tutti. L’esecutivo è chiamato a “fermarsi un attimo”. È necessario da parte del Governo «un gesto di responsabilità sociale e nazionale molto forte» per frenare questa «costruzione legislativa di smantellamento dei diritti, dentro e durante la crisi». Altrimenti, ha ribadito il leader della Cgil, siamo pronti «ad opporci con tutte le nostre forze» e la capacità di mobilitazione.

Il segretario della Cgil torna più volte nel suo discorso a parlare della difficile situazione che l’Europa, e l’Italia in particolare, stanno attraversando. Usa parole dure e al tempo stesso drammatiche: il quadro generale del vecchio continente, dopo le vicende della Grecia, è «grave» e la crisi è «in qualche misura epocale». Epifani ha rimarcato “il silenzio di Tremonti” e “il rumore della manovra correttiva”.

Tra le asimmetrie ce ne è una, cioè la debolezza della risposta politica alla forza dei movimenti dei mercati finanziari e della speculazione finanziaria. Perchè sono corsi i capi di Stato stanotte? Perchè si prefigurava il peggio. Perchè non lo hanno fatto prima?»

Epifani ha infatti sostenuto che una crisi di queste dimensioni può portare a drammatizzazioni molto forti: «noi abbiamo avuto uno straordinario senso di responsabilità e capacità. Anche di fronte a questo secondo tempo della crisi, dobbiamo – ha detto – usare la stessa intelligenza e responsabilità nazionale. Prima della nostra responsabilità, che comunque c’é e ci sarà, ci vorrebbe però un atto di responsabilità e saggezza da parte del Governo».

Tra le cause di questa crisi, Epifani indica anche «una simmetria che non viene affrontata in modo giusto e che potrebbe far ripiombare i Paesi nella crisi: la debolezza della forza politica contro le speculazioni». Epifani sottolinea come «una crisi di queste dimensioni può portare a drammatizzazioni molto forti. Noi abbiamo avuto uno straordinario senso di responsabilità e capacità. Anche di fronte a questo secondo tempo della crisi, dobbiamo usare la stessa intelligenza e responsabilità nazionale. Prima della nostra responsabilità, che comunque c’è e ci sarà, ci vorrebbe però un atto di responsabilità e saggezza da parte del governo».

Secondo il leader della Cgil questo sarà ricordato come il “congresso della crisi del Paese”.

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