Compensare crediti con debiti: il piano per allentare la tensione su Equitalia

ROMA – Permettere di compensare i crediti che si hanno con lo Stato con eventuali multe Equitalia: questa una delle soluzioni a cui pensano Mario Monti e i suoi di fronte a un Paese letteralmente in rivolta contro Equitalia. La risposta, dicono, è allentare la pressione intorno all’istituto di riscossione delle tasse e farlo compensando i crediti con i debiti. Se un imprenditore, ad esempio, vanta un credito con lo Stato che aspetta da anni e riceve poi una cartella Equitalia fino ad oggi deve pagare la sua multa il prima possibile per non incorrere in ulteriori multe ma aspetterà per ancora molto tempo i soldi che lo Stato deve dargli. I decreti Grilli e Passera allo studio dei ministri, invece, puntano a stabilire che le due cose si possano compensare: si ha un credito con lo Stato e un debito con Equitalia? Per estinguere il debito si porta a garanzia all’istituto il credito, appositamente certificato dalla banca, ed eventualmente si paga la differenza.

Monti giovedì si recherà in visita all’Agenzia delle Entrate e si rivolgerà agli 8 mila dipendenti Equitalia, preoccupati per l’escalation di minacce e aggressioni, per riaffermare che le tasse vanno pagate e che la lotta all’evasione è un’azione meritoria a vantaggio di tutti i contribuenti onesti.

Equitalia spera che Monti si presenti con i decreti Grilli e Passera già emanati. Si tratta dei provvedimenti ministeriali (e quindi non è necessaria neppure l’approvazione in Consiglio dei ministri, si sottolinea) per facilitare i pagamenti arretrati alle imprese fornitrici della pubblica amministrazione attraverso la certificazione degli stessi e la possibilità di girarli in banca col meccanismo pro solvendo assistito da una garanzia pubblica. E dello sblocco della possibilità di compensare tra loro cartelle esattoriali, cioè debiti verso Equitalia, e crediti commerciali.

Un primo passo per allentare la pressione intorno ad Equitalia a cui si andranno a sommare altri provvedimenti. Entro il 2013, ad esempio, il decreto Salva Italia prevede che l’aggio del 9% del riscosso che Equitalia trattiene per sé debba essere adeguato ai costi effettivi sostenuti e questo apre le porte a una riduzione di 1-2 punti. Poi ci sarà la delega fiscale, che prescrive il taglio degli oneri per i contribuenti che vanno in contenzioso col Fisco. Prima del ricorso si pagherà solo un terzo della pretesa tributaria, ma non più le sanzioni e gli interessi.

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