Inchiesta escort, atti a Bari: “La prima mossa sarà indagare Berlusconi”

Silvio Berlusconi (Foto LaPresse)

ROMA – Gli atti sull’inchiesta escort sono arrivati a Bari e la prima mossa che si preparano a fare i pm pugliesi, secondo ‘La Repubblica’, è quella di indagare Silvio Berlusconi. Ovvero di inserirlo nel registro degli indagati per induzione al silenzio e alla falsa testimonianza di Gianpaolo Tarantini (reato comune, punito con la reclusione da due a sei anni). E, contestualmente, e per lo stesso reato, a rinnovare al gip la richiesta di custodia cautelare disposta dal tribunale del Riesame di Napoli il 26 settembre nei confronti del latitante Valter Lavitola.

Le accuse che vengono rivolte a Berlusconi sono queste: nell’estate del 2009 il premier avrebbe comprato il silenzio di Tarantini. Avrebbe pagato i suoi avvocati e avrebbe provveduto a mantenere tutta la famiglia di Giampi, con un esborso tra i 15 e i 20 mila euro al mese di spese correnti. Affidando i coniugi Tarantini, con le loro richieste,  a Lavitola. Per i pm commette dunque, insieme a lui, il reato di induzione alla falsa testimonianza. Parte dell’indagine che compete alla procura di Bari. Poi c’è l’altra parte dell’indagine che invece è rimasta a Roma ma in cui i protagonisti sono gli stessi. Per i pm, infatti, nell’estate di quest’anno accade qualcosa di più. I coniugi Tarantini e Lavitola in vista della chiusura delle indagini di Bari alzano la posta e chiedono (ottenendoli) 500 mila euro a Berlusconi. Per la Procura di Roma è un’estorsione. Che si consuma a Roma e su cui Roma è competente. Dunque, almeno per questa tranche di indagine è rimasta nella Capitale.

Per quanto riguarda il magistrato che a Bari seguirà il caso, il procuratore Antonio Laudati ha già fatto sapere di volersi mettere da parte, per le accuse di aver favorito la posizione del premier. Sarà dunque il procuratore generale presso la Corte d’appello di Bari, Antonio Pizzi, a decidere a chi dovrà essere assegnato il fascicolo sul caso Tarantini. La scelta puo’ ricadere anche su un pubblico ministero appartenente alla procura di Lecce (da applicare a Bari) poiche’ Laudati e’ indagato dalla procura salentina.

Gestione cookie