ROMA – Esodati. La salvaguardia votata dai partiti non sarà solo a carico dei ricchi: l’onere maggiore verrà da un aumento del prezzo delle sigarette. 80 centesimi a pacchetto. Un salasso per i 10 milioni di fumatori italiani, una riserva di caccia fiscale per ogni emergenza nazionale. Dei 3 miliardi necessari per coprire i fondi solo 300 milioni arriveranno dalla cosiddetta tassa sui ricchi: un 3% di contributo di solidarietà che si applica sulla parte eccedente i 150 mila euro di reddito. Una platea che conta circa 150 mila contribuenti.
Gli altri 2,7 miliardi sono tutti a carico dei fumatori, una platea ben più numerosa con i suoi 10 milioni di tabagisti. La prova di creatività finanziaria per consentire l’uscita dal lavoro protetta degli esodati non è stata così brillante: una mini-patrimoniale già contestata dalla Confindustria e un ritocco pesantissimo dell’accisa sui tabacchi. Anche il Pdl, che ha votato la misura in Commissione, sembra essersi pentito, ma solo sulla tassa dei ricchi, lo 0,36% dei contribuenti. Il Governo, che invece è sempre stato contrario, preferirebbe un meccanismo totalmente diverso: un fondo dedicato ma non finanziato da altre tasse, bensì dai risparmi che di volta in volta saranno effettuati.
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