Il settimanale l’Espresso scopre uno stipendio “nascosto” del ministro leghista Roberto Maroni e della sua portavoce. Dei soldi che entrerebbero nelle tasche del ministro dell’Interno, oltre al suo stipendio da ministro e quello da numero due della Lega nord. Cinque mila euro al mese per lui, due mila per la sua portavoce. Proprio in base a questo, secondo l’Espresso Maroni è indagato con l’ipotesi di “violazione della legge sul finanziamento dei partiti”.
I soldi, secondo quanto racconta “l’Espresso”, sarebbero arrivati da una “società lombarda pluri-inquisita”. Si legge nell’articolo che i soldi sarebbeero stati incassati da Maroni e dalla sua più stretta collaboratrice anche alla vigilia delle elezioni del 2008.
“L’attuale ministro dell’Interno – scrive l’Espresso – ha preso 60 mila euro, la sua portavoce altri 14 mila. Pagamenti motivati, almeno sulla carta, da fatture che Maroni ha emesso nella sua qualità di avvocato. Senza però impegnarsi in alcun procedimento. E senza mai scrivere uno straccio di parere legale. Nulla di documentabile, insomma, solo parole, consigli dati “a voce”, suggerimenti su politici ed enti da contattare per fare affari”.
“Al centro del caso c’è il gruppo Mythos -si continua a leggere – ex colosso delle consulenze aziendali, che secondo l’accusa era diventato una centrale nazionale dell’evasione e della corruzione fiscale”.