Espulsione dei comunitari: Maroni torna alla carica, pronto un nuovo decreto

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Roberto Maroni

Per il ministro dell’Interno Roberto Maroni è il tempo di mettere a punto gli ultimi dettagli. Già il 22 ottobre, infatti, il ministro dovrebbe presentare al Consiglio dei ministri un pacchetto di norme che consentirà di espellere dall’Italia anche i cittadini comunitari.

Maroni ne aveva parlato già quest’estate quando in Europa divampava la polemica per i rimpatri dei rom, prima annunciati e poi tradotti in pratica, dal presidente francese Nicolas Sarkozy. Ora anche il nostro ministro è pronto a formulare la sua proposta. In realtà non si tratta che di un nuovo pacchetto di sicurezza che, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, porta novità sostanziali per i reati di accattonaggio e sfruttamento della prostituzione. Novità anche per la violenza degli stadi: tornerà di fatto l’arresto per chi viene identificato con i filmati della polizia.

Quanto all’espulsione dei comunitari, il pacchetto Maroni fa perno sulla direttiva Ue che fissa i requisiti minimi per vivere in uno Stato membro ovvero il reddito minimo, la dimora adeguata e il non essere a carico del Paese ospitante. L’iter è già fissato, almeno nei progetti del governo: subito un decreto legge per far diventare il pacchetto operativo e quindi un disegno di legge da discutere e approvare in Parlamento.

Maroni ci aveva già provato due anni fa: l’idea del decreto fu smontata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, poi ci si mise anche l’Ue che ha ribadito come, per le norme vigenti, l’unica sanzione contro gli “indesiderati comunitari” poteva essere l’invito ad andarsene. Al ministro non basta, e ora ci riprova.

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