BOLOGNA – Alfredo Posteraro, presidente dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Bologna. Dal 2012 impegnato come tecnico nella ricostruzione post sisma-Emilia dove è stato incaricato di progetti in numerosi cantieri del comparto agricolo. Oggi candidato alle elezioni Europee del 26 maggio nella circoscrizione nord-orientale – Emilia-Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia – in quota Forza Italia.
Dott. Posteraro, questo è un momento molto difficile per il Paese. Viviamo in un clima di antipolitica, ma nonostante questo lei, con il ruolo che ricopre, ha deciso di mettersi in gioco e di candidarsi. Cosa l’ha spinta a prendere questa decisione?
Avevo già in mente questa possibilità da un anno circa. Con la mia attività professionale quasi quotidianamente mi “scontro” con il sistema complesso della burocrazia, delle politiche agricole della Ue, delle direttive in materia di ambiente e di come, a capo di apparati e meccanismi complessi, ci siano persone che non hanno la minima competenza e che soprattutto non sanno come funzionano gli ingranaggi. Ma nonostante questo hanno la presunzione e l’arroganza di dettarne le linee con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Quindi è proprio per il ruolo che ricopro che ho deciso di mettermi in gioco e di mettere la mia esperienza a disposizione della mia terra.
Siamo, come in tutte le campagne elettorali, nel tempo di proclami e promesse. Concretamente lei su quali temi punta nella sua di campagna?
Io sono un Tecnico, quindi ragiono per dati oggettivi. Ho la percezione di quello che funziona e di quello che non funziona. Le politiche agricole della Unione Europea dovranno essere migliorate. Le sembra possibile che siamo il Paese più invidiato ed imitato del Mondo nel settore agro-zootecnico e di fatto in Italia non riusciamo a produrre i nostri prodotti in maniera economicamente vantaggiosa?
Pianificazione territoriale e relativa salvaguardia, ma non quella fatta solo sulla carta e sugli splendidi progetti, talmente splendidi da essere irrealizzabili…Quello che è mancato e manca è la “semplicità” dell’approccio, talvolta anche gli addetti ai lavori faticano a comprendere i dettami delle nuove leggi e dei nuovi bandi. La mia principale promessa: attuabilità e semplicità delle Leggi.
E sicuramente la difesa della vita e della famiglia che è il centro della nostra società, su cui si basa tutto e da cui parte tutto. Una famiglia composta da mamma e papà e non certo da un genitore catalogato con un numero accanto. Credo che solo aiutando le famiglie italiane davvero il nostro Paese possa ripartire, e non parlo solo di aiuti economici, che necessariamente devono esserci, ma di difesa della famiglia in quanto tale.
Come valuta il lavoro dell’attuale Parlamento europeo, crede si debba fare di più per l’Italia?
Risposta sotto gli occhi di tutti. L’Unione Europea ha 502 milioni di abitanti, una realtà significativa, una economia importante, popoli che hanno determinato il destino del Mondo, ma purtroppo il risultato delle Politiche della UE appare di fatto come una realtà frammentata dove il principio dell’equilibrio e della solidarietà degli Stati resta solo sula carta. Pensiamo a quello che è successo al nostro Paese con i flussi migratori! Siamo stati abbandonati. Oltre alla ridistribuzione dei richiedenti asilo, serve una strategia europea per bloccare l’immigrazione irregolare e rimpatriare chi non ha diritto di rimanere. Il Parlamento quindi non deve essere ostaggio dei “poteri forti”, così perde solo la sua legittimità.
In caso di elezione quale sarebbe la sua prima proposta in parlamento?
La prima cosa? Chiederò la parola e dirò ai miei colleghi che la Ue potrebbe essere una meravigliosa e rispettata realtà agli occhi di tutto il Mondo, ma dipende da noi, solo da noi! Essere Parlamentari della Ue è una grande responsabilità e lavorare per il bene comune è una priorità oltre che una assoluta necessità. Sicuramente mi prenderanno per un sognatore!