Alle Europee voto Lega, alle Comunali Pd: elettore doppia scheda. Il caso Emilia-Romagna

ROMA – “Coi voti delle europee di ieri notte due terzi dei Comuni dell’Emilia-Romagna erano in mano al centrodestra. Con le amministrative ne vinciamo tre quarti. L’abbiamo proprio ribaltata”, ha dichiarato a LA7 il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Dichiarazione illuminante il giorno dopo le elezioni (al netto della fisiologica quota di interessato ottimismo), questa volta per capire la natura di un altro ribaltone, oltre a quello più ovvio del travaso di voti che ha portato la Lega a raddoppiare il capitale di consensi in corrispondenza con l’emorragia di voti che ha dimezzato M5S.

Significa che cambiando competizione, sostituendo la scheda elettorale europea a quella amministrativa, muta anche il comportamento dell’elettore? I dati dell’Emilia sembrano confermare in effetti la teoria, diciamo così, della doppia scheda di Bonaccini. Un po’, per intenderci, quello che succedeva con l’operaio del Nord con doppia tessera, nella mano sinistra quella della Fiom, nella destra quella della Lega. 

Spiega anche e soprattutto, a parte il ribaltone ieri favorevole al Pd, la diversa natura delle competizioni elettorali, forse un monito per chi con troppa disinvoltura confronta, mescola, somma le mele delle europee con le pere delle amministrative. Giustifica poi la volatilità nell’atteggiamento dei votanti che sempre più sfugge alle analisi e confonde i sondaggisti. Il 40% di Renzi 5 anni fa non ha insegnato nulla?

Le elezioni europee, per quanto quest’anno definite decisive ed epocali di fronte all’arrembaggio di sovranisti ed euroscettici, nonostante siano state caricate di significati ulteriori come la tenuta del governo nazionale, restano, nel contesto italiano, un voto di opinione, di indirizzo ideologico. 

Salvini forse si prenderà definitivamente o forse farà cadere il governo, ma non è con il nutrito drappello di parlamentari europei che otterrà risultati politici nazionali. Si deve constatare invece come un elettore emiliano, convocato alle urne per esprimersi su europee e comunali, la pensa come Salvini su migranti e tasse, ma si fida di più di un compagno che conosce per amministrare la sua città. Scheda doppia, appunto, anche nell’accezione di ambigua, subdola. Come quei due terzi Lega ribaltati in tre quarti Pd nella stessa consultazione. (fonte LA7)

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