Europee, Matteo Renzi: “Non uso il successo per andare a votare”

Europee, Matteo Renzi: "No alibi, avanti con le riforme. Abbassiamo i toni"
Europee, Matteo Renzi: “No alibi, avanti con le riforme. Abbassiamo i toni”

ROMA – “Non uso il successo per andare a votare”. Così il premier Matteo Renzi commenta dalla sala stampa di Palazzo Chigi lo storico risultato di domenica alle elezioni europee. Il suo Partito Democratico ha stravinto le elezioni, con una forbice su M5s di quasi 20 punti percentuali che decretano, per usare una metafora cara al premier, la speranza trionfante sulla rabbia. Ma non si tornerà alle urne nel breve periodo:

“Il governo durerà fino al 2018, rispettiamo le scadenze. Gli italiani vogliono vedere risultati non votare”

“L’Italia c’è e non si rassegna, non si spaventa di fronte alle minacce. Adesso è un Paese in grado di far sentire la sua voce in Europa”.

“Si è trattato di un voto di speranza straordinario, non di un referendum sul governo”, ribadisce il premier, anche se, di fatto ha trovato la legittimazione che cercava. E non manca di sottolineare che il Pd è il primo partito del gruppo S&D, Socialisti e democratici europei, e ha ottenuto più seggi della Spd tedesca, il partito di Martin Schulz.

Poi scherza:

“Qualcuno mi ha rinfacciato che ho festeggiato poco – continua Renzi – ma preferisco mantenere il senso della realtà. Ora non c’è più tempo per rinviare le riforme. Vogliamo arrivare al 1° luglio (giorno di inizio del semestre europeo a guida italiana, ndr) con umiltà, responsabilità e precisione.

“Il risultato di stanotte ci suggerisce – prosegue – che il cambiamento che abbiamo promesso deve arrivare in tempi ancora più veoloci di quelli prospettati”. E conclude: “Il fatto che il 40% di italiani abbia espresso per la prima volta la propria fiducia in un partito di centrosinistra significa che è stato dato alla speranza il doppio dei voti rispetto alla rabbia”.

“Il risultato di stanotte ci suggerisce che il cambiamento che abbiamo promesso deve arrivare in tempi ancora più veoloci di quelli prospettati”.

E conclude:

“Il fatto che il 40% di italiani abbia espresso per la prima volta la propria fiducia in un partito di centrosinistra significa che è stato dato alla speranza il doppio dei voti rispetto alla rabbia”.

Quanto alle ripercussioni del voto sugli equilibri politici interni e sull’intesa con Forza Italia sulle riforme, Renzi si dice fiducioso che il voto non cambi le intese sull’Italicum:

“Sono certo – spiega – che Forza Italia non abbandonerà il tavolo delle riforme”.

Quanto al flop dei Cinque Stelle, precisa:

“Mi auguro che il risultato apra una riflessione seria all’interno del M5s”.

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