Eutanasia e suicidio assistito, pressing della Cei sul Parlamento

Il cardinal Bassetti
Il cardinal Bassetti, presidente Cei (Foto Ansa)

ROMA – “L’approvazione del suicidio assistito nel nostro Paese aprirebbe un’autentica voragine dal punto di vista legislativo, ponendosi in contrasto con la stessa Costituzione italiana”: la Chiesa cattolica in pressing sul Parlamento sulla questione del fine vita e dell’eutanasia con le parole del presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti.

Bassetti ha parlato ad un evento promosso dalla Conferenza episcopale in vista dell’udienza della Corte costituzionale del 24 settembre che deciderà circa l’incostituzionalità dell‘articolo 580 del Codice penale, quello che configura come reato l’aiuto al suicidio.

Al centro della pronuncia, il caso che vede coinvolto il tesoriere dell’Associazione Coscioni, Marco Cappato, per aver fornito “aiuto al suicidio” a Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo.

La Consulta aveva invitato il Parlamento a legiferare sul tema per evitare di introdurre una normativa di fatto, ma la calendarizzazione del dibattito sull’eutanasia è saltata già ai primi di agosto. Insomma, se il Parlamento sarà inerte, sarà la Consulta a indicare la strada.

Per questo, da prima della pausa estiva, la Cei lavora ad un grande appuntamento per chiamare a raccolta le forze politiche e sociali contrarie alla cosiddetta “dolce morte”. Evento che si è concretizzato mercoledì 11 settembre quando, dal momento della sua preparazione, è cambiato un governo e in aula al Senato, chiedendo la fiducia, il premier Conte ha auspicato martedì una rapida e condivisa legge delle Camere sul fine vita.

Da parte sua, Bassetti ha sferrato il suo attacco anti-eutanasia. Non si può prescindere, ha affermato, dal “principio inderogabile del rispetto della vita”, “va negato che esista un diritto a darsi la morte: vivere è un dovere, anche per chi è malato e sofferente. La vita, più che un nostro possesso, è un dono che abbiamo ricevuto e dobbiamo condividere, senza buttarlo, perché restiamo debitori agli altri dell’amore che dobbiamo loro”.

Bassetti ha chiesto anche di rivedere la disciplina sulle Dat (il testamento biologico) e di introdurre l’obiezione di coscienza per i medici. Per il capo dei vescovi sono da contrastare il “diffondersi di un pensiero e di pratiche contrarie alla vita” come testimoniato, a suo dire, anche dal caso Noa, dal caso Vincent Lambert, e dal caso Charlie Gard.

Bassetti ha evidenziato “l’urgenza del dibattito parlamentare nel rispetto dei principi costituzionali”. Incalzato anche a margine, ha spiegato di rivolgere il suo messaggio al Parlamento, “a chiunque”, anche al Pd del segretario Nicola Zingaretti e di fare affidamento sulle parole del premier Conte.

Fonte: Ansa

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