Evasione fiscale: Comuni arruolati per pubblicare i redditi dei cittadini

ROMA, 31 AGO – Il fisco arruola sempre piu' i comuni nella lotta all'evasione. A loro spettera' una quota sempre piu' alta degli incassi e, per favorire i controlli, potranno decidere di rendere pubblici i redditi dichiarati dai loro cittadini. Ma in rampa di lancio c'e' anche una stretta sulle societa' di comodo, con piu' severita' per chi vuole fare il furbo sulle tasse.

Sono alcune delle misure in arrivo sulla manovra economica che, proprio attraverso queste nuove norme punta a compensare la perdita del gettito di circa 1,5 miliardi (500 milioni nel 2013 e 1 miliardo nel 2014) che sarebbe dovuto derivare dalla norma sulle pensioni che proprio oggi e' saltata.

I provvedimenti allo studio, secondo quanto si apprende da fonti della maggioranza, dovrebbero prevedere un inasprimento delle norme della lotta all'evasione ed un coinvolgimento dei Comuni.

Tra le ipotesi ci sarebbe anche la possibilita' che gli enti locali possano pubblicare gli elenchi dei redditi dichiarati dai contribuenti. Attualmente, invece, i comuni hanno a disposizione i ''volumi'' con i redditi dei propri cittadini che devono mettere a disposizione solo a chi li richiede (e la procedura non e' proprio agevole).

Certo una pubblicazione 'on line' dei redditi favorirebbe una sorta di ''controllo sociale'' sul territorio, che passa attraverso anche l'accesso ai servizi resi a chi ha redditi piu' bassi.

I tecnici, comunque, sono al lavoro in modo febbrile ma le valutazioni conclusive saranno fatte solo domani, quando tra le ipotesi prospettate, saranno scelte quelle da portare avanti.

Gia' il vertice di Arcore aveva comunque indicato una stretta contro l'abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive. Nel mirino, quindi, finiranno le societa' di comodo, scatole vuote create per nascondere beni di lusso. Al momento pero' su questo punto c'e' solo un emendamento a firma di due senatori leghisti che prevede una tassa antievasione (con un'aliquota del 10% della base imponibile dalla quale detrarre l'imposta netta media corrisposta in tre periodi e l'Ici) che colpira' i proprietari di immobili di lusso, ville o immobili storici, navi o imbarcazioni da diporto.

L'altro fronte d'azione sara' invece il maggior coinvolgimento dei comuni nella lotta all'evasione. ''Abbiamo inasprito la lotta all'evasione fiscale – ha spiegato ieri il premier Silvio Berlusconi – dando ai Comuni la possibilita' di fare controlli piu' capillari, quindi di mantenere nelle proprie tasche il maggior gettito che ne verra'''.

Attualmente infatti ai comuni e' destinato il 50% delle somme definitivamente riscosse a seguito delle segnalazioni effettuate (il decreto legislativo sul federalismo fiscale l'ha innalzato; precedentemente era prima il 30% e poi il 33%). Resta comunque il fatto che a giugno sono appena circa 540 i comuni che hanno fatto la convenzione con l'agenzia delle Entrate per le segnalazioni anti-evasione.

Ma in arrivo c'e' l'annunciata stretta sulle agevolazioni delle cooperative. Nessuno spazio, invece, sembrerebbe esserci per sanatorie: semmai – e su questo c'e' gia' qualche emendamento presentato – non e' escluso che si possa tentare il recupero delle somme non pagate da chi nel passato ha aderito al condono ma poi non ha versato il dovuto, usufruendo della sanatoria e approfittando poi dei tempi previsti per i controlli per farla franca sui mancati pagamenti.

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