ROMA – Il ministro della Difesa Mario Mauro “difende” i cacciabombardieri F35: ”non sono uno sfizio”, dice, e auspica che il programma, attualmente ricalibrato su 90 esemplari, ”venga utilizzato appieno”. Diverse forze politiche invece, tra cui Sel e M5s, vogliono l’azzeramento degli F35. Di questo, dice Mauro, “ci sarà un confronto in Parlamento”.
”A cominciare dalla settimana prossima – ha affermato Mauro – faremo incontri con le commissioni di Camera e Senato congiunte e discuteremo ogni aspetto. Sottolineo, tuttavia, che si tratta di un programma, frutto dell’intuizione dell’allora ministro della Difesa Andreatta, che a regime vedrà circa 90 velivoli che ne andranno a sostituire piu’ di 250 oggi in linea. Inoltre, e’ un programma che abbiamo perseguito per circa 20 anni e bisogna severamente interrogarsi, senza pregiudizi dall’una e dell’altra parte, se valga la pena disperdere questo patrimonio di conoscenze”.
”Quindi credo – ha proseguito – che tenendo conto dell’aspetto del patrimonio di conoscenze, della tecnologia, della sicurezza all’interno di uno scenario di difesa integrato, noi non compriamo ne’ pensiamo di prendere uno sfizio, ma ciò che all’interno di alleanze politiche e militari che sorreggono la nostra presenza nella Nato e nell’Ue, serve ed e’ necessario per rendere un servizio comune alla comunità internazionale”.
Ma è possibile che il programma F35 venga rivisto ulteriormente? ”L’auspicio del ministro della Difesa – ha risposto Mauro – è sicuramente che il programma venga utilizzato appieno per poter rispondere a tutti i nostri bisogni. Ma il ministro della Difesa non è il ministro di una dittatura, bensì di una Repubblica democratica, e nel rapporto con il Parlamento entreremo nel merito”.
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