F35, Senato approva mozione Zanda. Mauro: “Non c’è alternativa credibile”

F35, Senato approva mozione Zanda. Mauro: "Non c'è alternativa credibile"
F35, Senato approva mozione Zanda. Mauro: “Non c’è alternativa credibile” (Foto Lapresse)

ROMA – Con 202 sì, 55 no e 15 astenuti l’aula del Senato ha approvato la mozione della maggioranza sugli F35. La mozione approvata è quella di Pd-Pdl-Sc, che ha come primi firmatari Luigi Zanda (Pd) e Renato Schifani (Pdl) e che sostanzialmente sulla falsariga di quanto votato alla Camera il mese scorso, impegna l’esecutivo a non procedere ad alcun ulteriore acquisto di caccia F35 senza l’ok preventivo del Parlamento. Sono state bocciate invece le mozioni del Movimento 5 Stelle, di Sinistra ecologia e libertà e quella di Felice Casson (Pd), che chiedevano l’annullamento (M5S) e la sospensione immediata del programma di spesa sui nuovi aerei da guerra.

La mozione più temuta era quella a firma dell’ex giudice Felice Casson, sottoscritta da altri 17 senatori del Pd. “Le critiche al progetto degli F35 provengono dallo stesso mondo militare-industriale. Sono ben note, ormai notorie, le peripezie (anche gravi) che stanno accompagnando la nascita di questo progetto, tanto da aver determinato il ripensamento, il ridimensionamento o addirittura l’annullamento della propria partecipazione al programma da parte della maggioranza degli Stati partecipanti. Si è pure scritto di un caccia costoso, problematico e inaffidabile”, ha detto ieri il senatore Casson, e vicepresidente della commissione Giustizia. E ha proseguito: “Nella mozione di cui sono primo firmatario non posso non rilevare i numerosi punti di convergenza rispetto alla mozione Zanda. In entrambe si sostiene la necessità di dare impulso a una dimensione europea di difesa comune e soprattutto di pieno rispetto delle prerogative del Parlamento. Nel testo da me presentato si aggiunge anche la sospensione immediata del programma F-35 per decidere di destinare i risparmi immediati di spesa a reali priorità, economiche e sociali”.

La mozione di maggioranza, approvata dal Senato, era stata “benedetta” dal ministro della Difesa, Mario Mauro, che era intervenuto in Aula al Senato prima del voto. “Non ci sono alternative credibili all’F35, che soddisfino sia le esigenze dell’Aeronautica sia della Marina”, ha detto il ministro. Mauro ha ripercorso tutte le tappe del coinvolgimento del Parlamento nel programma, fin dal primo sì nel 1998, e ha difeso la validità del piano.

“L’Italia è impegnata con una serie di Trattati, come quello di Lisbona, a migliorare le proprie capacità militari. In più fa parte di organismi internazionali che impongono determinate scelte. Il Parlamento poi ha sempre dato dagli anni ’90 parere favorevole al progetto F35 e ora non può tirarsi indietro visto che molte parti dell’aereo ”che tra pochissimi giorni verranno assemblate” sono state acquisite. ”Abbiamo il dovere di proseguire con coerenza” rispetto alle decisioni già prese.

E’ vero che nella Costituzione esiste il principio del ripudio della guerra, ha osservato Mauro, ma ”il Parlamento ha definito nel corso degli anni, gli altri pilastri del nostro modello di difesa”. Decidendo anche la partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali disposte dagli organismi di cui fa parte come la Nato e l’Onu. E di conseguenza l’assetto militare nazionale deve essere rimodernato e funzionante. L’appello del ministro, insomma, in risposta alle mozioni che si sarebbero votate di li al poco al Senato, è quello di rispettare le scelte fatte. e di andare avanti ”con coerenza”.

“Siamo in Afghanistan da 10 anni, in Bosnia da oltre 20, in Kosovo da 15. La pace comporta oneri complessi e strutturati. A volte non intervenendo si fanno danni più grandi. Costruire la pace è una precisa responsabilità”. E in chiusura, il ministro della Difesa ha citato Malala Malala Yousafzai, la giovane pakistana diventata un simbolo della lotta contro l’estremismo dei talebani.

Quanto alle difficoltà tecniche del velivolo, “tutti gli inconvenienti emersi -ha detto- non sono tali da pregiudicare l’operatività del sistema” e sono comunque in via di superamento. Il ministro ha messo in guardia dai rischi di un ipotetico abbandono del programma: “Ove perdessimo la posizione acquisita» nella fase di realizzazione dell’aereo «altri Paesi potrebbero rimpiazzarci nelle commesse produttive”. Al termine, Mauro ha espresso parere favorevole alla sola mozione di maggioranza, mentre sulle altre mozioni ha espresso parere contrario.

 

Il senatore della Lega Nord Sergio Divina prendendo la parola in Aula al termine della replica del ministro Mauro ha chiesto di ritirare la firma sua e del capogruppo Massimo Bitonci apposta alla mozione di maggioranza (Zanda e altri) sugli F35 e ha annunciato che la Lega Nord manterrà una posizione più neutrale, astenendosi al momento del voto. “Ieri ho ritenuto di apporre le nostre firme al documento – ha spiegato Divina – successivamente il gruppo ha espresso con convinzione un altro orientamento, più neutrale ed ha deciso di astenersi’’

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