Fa’afafine – Mi chiamo Alex: lo spettacolo gender per studenti che fa discutere

Fa'afafine - Mi chiamo Alex: lo spettacolo gender per studenti che fa discutere
Fa’afafine – Mi chiamo Alex: lo spettacolo gender per studenti che fa discutere

ROMA – Ha scatenato polemica in Veneto, Emilia Romagna e Toscana la programmazione dello spettacolo “Fa’afafine-Mi chiamo Alex e sono un dinosauro“, lavoro del regista siciliano Giuliano Scarpinato il quale racconta la storia di un bambino che non ha ancora deciso se essere maschio o femmina, o meglio, vorrebbe essere tutti e due.

In Veneto.

L’Arcigay di Vicenza ha ringraziato l’assessore regionale veneto Elena Donazzan (Forza Italia), che ieri aveva inviato una lettera al ministro dell’istruzione, Valeria Fedeli, chiedendole di non consentire alle scuole di proporre lo spettacolo sul bambino transgender. “Ringraziamo l’assessore regionale Elena Donazzan per la notevole visibilità offerta a “Fa’afafine-Mi chiamo Alex e sono un dinosauro'” scrive l’Arcigay, che invita l’esponente regionale a vedere assieme lo spettacolo, disposto ad offrirle il biglietto di ingresso.

Generazione Famiglia.

Sono oltre 50mila le firme raccolte online da ‘Generazione Famiglia’ contro lo spettacolo per ragazzi ‘Fa’afafine’: lo afferma Filippo Savarese, portavoce dell’associazione, secondo il quale le firme “provano per l’ennesima volta il diffuso e crescente malessere delle famiglie rispetto alla colonizzazione ideologica del Gender anche nella scuola pubblica italiana”. “Ci aspettiamo che il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, prenda immediatamente in carico questo clamoroso appello per il diritto di priorità educativa dei genitori – continua Savarese – ed emani subito una circolare per impedire l’ulteriore diffusione di uno spettacolo così dannoso per il sano sviluppo psicofisico dei nostri figli e nipoti. Si tratta di un enorme lavaggio del cervello di massa, paragonabile a quelli operati dai regimi totalitari del XX secolo. Le famiglie non staranno a guardare”. Lo spettacolo teatrale – del quale è protagonista un bambino ‘gender fluid’, che nei giorni pari vuole essere un maschietto e in quelli dispari una femminuccia – è da giorni nel mirino delle associazioni pro-family che ne chiedono il ritiro dalla programmazione per gli alunni delle scuole su tutto il territorio nazionale. La rappresentazione ha vinto il premio Scenario Infanzia 2014.

Lega Nord.

La Lega Nord toscana contro lo spettacolo gender dal titolo ‘Fa’ Afafine’ a Pistoia messo in scena anche di mattina, in orario scolastico. “Stigmatizziamo apertamente l’improvvida scelta di far svolgere lo spettacolo ‘Fa’ afafine'”, che prende spunto da una parola nella lingua di Samoa che definisce coloro che sin da bambini non amano identificarsi in un sesso o nell’altro, “la mattina del 27 gennaio, in pieno orario scolastico. In questo modo, si costringono praticamente gli studenti a partecipare ad una rappresentazione, senza poter avere un’alternativa didattica”, affermano i consiglieri regionali della Lega nord Manuel Vescovi e Marco Casucci criticando la rappresentazione dello spettacolo in programma nei prossimi giorni a Pistoia. Con queste iniziative, aggiungono in una nota, “vi è il chiaro intento di sdoganare l’aberrante idea di un ‘genere fluido’. Chiediamo alla Giunta regionale di revocare immediatamente il patrocinio della Regione alla rassegna teatrale ‘Piccolo Sipario’, attivandosi, nel contempo, presso il Comune di Pistoia ed il Mibact, perché facciano altrettanto”. Gli esponenti del Carroccio annunciano inoltre che il giorno dello spettacolo, la Lega Nord effettuerà, nei pressi del teatro dove si tiene lo spettacolo, un presidio di protesta.

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