ROMA – Fabrizio Saccomanni potrebbe essere il successore di Enrico Letta alla carica di primo ministro, nel caso Letta non ce la facesse a ottenere la fiducia del Parlamento. L’ipotesi Saccomanni fa ritenere che non ci siano speranze, per chi le coltivava, Berlusconi e parte del Pd, di elezioni anticipate a novembre.
La teoria è sostenuta sul Giornale da Massimiliano Scafi, che descrive così la tabella di marcia del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:
“Primo, il premier andrà in Parlamento, chiederà la fiducia e, chissà, potrebbe pure strapparla.
“Secondo: comunque vada, scordatevi le elezioni a novembre. «Il presidente della Repubblica concede lo scioglimento delle Camere quando non c’è la possibilità di dar vita a una maggioranza e a un governo per il bene del Paese».“Terzo, niente governicchi, il percorso «deve essere lineare».
“verso un esecutivo di «piccole intese» guidato da Fabrizio Saccomanni, con l’obiettivo di varare la legge di stabilità e magari anche la riforma del Porcellum”.
“non vuole battezzare un governino qualsiasi, un esecutivo esposto a tutti i refoli dello Zodiaco. Userà lo stesso metro, sostiene, di quello della primavera scorsa, quando Bersani inseguiva a vuoto i grillini e dopo il suo flop sono nate le larghe intese: «I numeri rendevano impossibile la formazione di altri governi».
“Dopo due anni sul filo, nel gennaio del 2008 Romano Prodi in difficoltà cercò un’avventurosa fiducia. Sconfitto, restò in carica per gli affari correnti mentre Napolitano affidò l’incarico a Franco Marini. L’esplorazione fallì e un mese dopo Re Giorgio sciolse le Camere. Da qui si capiscono due cose. La prima è che Napolitano non vuole ripetere l’esperienza Prodi, l’altra è che la finestra elettorale di novembre è chiusa”.