False fatturazioni: condanna definitiva per Paolo Berlusconi

Pubblicato il 13 Gennaio 2010 - 11:37 OLTRE 6 MESI FA

Condanna definitiva per Paolo Berlusconi, editore e fratello del presidente del Consiglio, per la vicenda delle false fatturazioni emesse tra il ’93 e il ’95 dalla società Simec, che gestiva la discarica di Cerro Maggiore, in provincia di Milano.

La quarta sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna a 4 mesi e 15 giorni di reclusione inflitta a Paolo Berlusconi dalla Corte d’appello di Milano l’11 luglio 2008. I giudici della Suprema Corte hanno così rigettato il ricorso dell’imputato, che dovrà anche pagare le spese processuali.

La Cassazione si era già occupata di questo processo due anni fa, quando annullò con rinvio la prima sentenza d’appello che aveva dichiarato la prescrizione del reato contestato a Paolo Berlusconi, non ravvisando il vincolo della continuazione tra i fatti oggetto del giudizio e quelli per i quali, il 12 luglio del 2002, l’imputato aveva patteggiato la pena di un anno e 9 mesi davanti al gip di Milano per concorso in corruzione e reati societari sempre inerenti la gestione della discarica.

In sede di appello-bis, dunque, i magistrati milanesi, sulla base della linea dettata dalla Cassazione, avevano confermato la condanna per false fatturazioni (per una somma di circa 5 miliardi di vecchie lire, emesse tra il ’93 e il ’95 con la societa’ Simec) inflitta all’imputato in primo grado, dove il vincolo della continuazione era stato ritenuto sussistente.