“Aiutiamo le famiglie, altro che processo breve”: Famiglia Cristiana contro l’agenda del governo

L’Italia è la ”cenerentola d’Europa per la famiglia” e intanto è ”alle prese con false priorità ed emergenze, come il cosiddetto ‘processo breve”’. Lo scrive Famiglia Cristiana nell’editoriale del numero in uscita domani: ”Adesso che le elezioni anticipate appaiono scongiurate, il Governo s’appresta a portare in Parlamento un’agenda di cinque punti su cui chiedere la fiducia. Il piatto forte, naturalmente, è la giustizia. O meglio, il ”processo breve” che, per renderlo meno indigesto all’opinione pubblica, si chiamerà ”processo in tempi ragionevoli”. E che avrà una corsia preferenziale, grazie a risorse e investimenti straordinari. Da reperire, a ogni costo, sia pure in tempi di ristrettezze”.

”Ma a settembre – prosegue Famiglia Cristiana – con la ripresa scolastica, le famiglie avranno altre priorità: lavoro e lotta alla povertà, innanzitutto. Le fabbriche riaprono i cancelli, ma circa cinquecentomila posti sono a rischio”. Secondo il diffuso settimanale cattolico, che cita anche i recenti dati del ministero dell’Economia, ”l’Italia è la cenerentola d’Europa, fanalino di coda nel sostegno alle famiglie”.

”Per i politici – scrive – il benessere della famiglia non è bene prioritario, ma merce di scambio, in una logica mercantile che mira a interessi di parte e non al bene comune”. Intanto, ”nel welfare familiare ci superano Paesi come Cipro, Estonia e Slovenia. Peggio di noi fanno solo Malta e Polonia”.

Per Famiglia Cristiana, inoltre, ”il mancato investimento sulla famiglia blocca anche la ripresa e la crescita economica”. E ricorda la recente proposta di Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior per ”un patto a livello europeo”, che ”vincoli i Paesi dell’Unione a destinare il 3 per cento del Pil alle famiglie”, che ”obblighi i Governi a investire nelle politiche di accesso dei giovani al lavoro (rapido, stabile e ben remunerato)” e che ”permetta alle famiglie di dedurre le spese per la formazione dei figli”.

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