Farefuturo ‘traduce’ Berlusconi: “Il discorso di Silvio in italiano corrente”

Silvio Berlusconi

Ffwebmagazine, il magazine della finiana ‘Farefuturo’, ”traduce” il berlusconese del discorso al Senato in ”italiano corrente”. L’iniziativa del magazine di FareFuturo sembra quasi ispirarsi ad una famosa e storica rubrica del giornale satirico ”Il Male”. Di sicuro, satirici sono i toni con i quali viene presentata e sviluppata l’iniziativa: ”Grazie al nostro pool di glottologi della politica, specializzato nell’interpretare il linguaggio marziano di alcuni nostri passaggi parlamentari, siamo in grado di offrire in tempo reale – scrive Sergio Talamo – la traduzione simultanea del discorso di Silvio Berlusconi al Senato”.

Ed ecco il discorso (tra parentesi la ”traduzione”): ”La maggioranza e’ forte, appena increspata dalle ambizioni personali di un manipolo di traditori. Perché siamo qui a perdere tempo, allora, con tante cose che abbiamo da fare? Solo per liquidare con un voto i guastatori della pace nazionale. (Porca pupazza, avevamo 100 deputati di vantaggio e ora eccoci qui a mendicare una maggioranza di un paio di voti pur di far fare una brutta figura a Fini! Se avessi trattato il dissenso come fanno i veri leader, cioè con rispetto delle idee altrui, non sarei qui a fare appelli disperati pur di salvare la pelle)”.

La ‘traduzione’ prosegue sui vari punti toccati dal premier: ”La crisi è da irresponsabili, roba da Prima Repubblica mentre noi siamo i famosi uomini maturi e ponderati della Seconda. (Magari fossimo nella Prima Repubblica, invece che in questo pantano dove i governi durano uno-due anni e dettano legge i Bossi e i Di Pietro. Però dalla Prima Repubblica una lezione l’ho imparata: meglio tirare a campare che tirare le cuoia!)”. E ancora: ”Il Pdl? E’ sereno e compatto. (Il Pdl in realtà è solo il mio secondo nome. E quando va in tv La Russa, mi viene voglia di andare all’anagrafe e cambiarlo). E’ davvero una vergogna che un deputato cambi casacca, ma noi siamo qui per denunciare tali misfatti al popolo sovrano. (Ehm… naturalmente questa regola non vale per gli amici moderati dipietristi, per il collega Calearo e per gli altri uomini che dimostrano senso della nazione).

Abbiamo lanciato il Piano per il Sud. (Questa mi è venuta davvero bene. Come quell’altra del 29 settembre sul fatto che abbiamo messo a posto la Salerno-Reggio Calabria). Il problema non è la mia persona. (Beh, che avete da ironizzare? Non è in gioco la mia persona, nè oggi nè nelle leggi sulla giustizia. Lascerei volentieri, se solo Gianni Letta avesse vent’anni di meno o Angelino Alfano vent’anni di più). Siamo pronti a discutere della legge elettorale ma salvando il bipolarismo. (Siamo sempre stati pronti, l’importante e’ salvare il fatto che da un lato comando io da solo e dall’altro non comanda nessuno).

Siamo pronti ad aprire a tutti i moderati. (Siamo sempre stati pronti, sin dai tempi in cui cacciammo Casini dal Pdl. Proprio su questo, il Giornale aprira’ una campagna intitolata ‘Pier Ferdinando entri in maggioranza o raccontiamo alcune cosette su di lui’)”. Talamo conclude: ”Un genio. Se il Cavaliere dovesse andarsene a vivere nella barca di Antigua, come dicono i giornali, saremmo tutti un po’ più tristi e soli. Solo ora capiamo il significato del celebre verso ‘meno male che Silvio c’è”.

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