ROMA – Fascismo: 40% italiani perdona, comprende, ignora. La somma degli italiani che interrogati sul fascismo offrono risposte assolutorie o indulgenti sul fascismo che è stato oppure di pericolo inesistente o minimo sul fascismo che è e potrebbe essere…la somma fa la bellezza del 40%. Quaranta per cento!!!
La cifra nasce dalla lettura comparata dei vari segmenti di un sondaggio condotto dalla Swg. Sondaggio che dice come il 65% degli italiani, quindi ancora una netta maggioranza, vedono nel fascismo un pericolo reale e una realtà storica negativa senza se e senza ma. Ma per il 30 per cento abbondante le cose non stanno così: pericolo fascismo non c’è e poi pericolo di che?
Analoghe proporzioni nella risposta alla domanda se il fascismo sia fenomeno politico e sociale da reprimere oppure no. Più o meno sei italiani su dieci vedono nel fascismo il nemico della loro libertà, quattro su dieci invece (in diversa misura e con diversi intenti) si attestano dietro l’argomento per cui il fascismo sia un’opinione. Un’opinione magari da non condividere ma da far liberamente circolare.
Sono dati che sanciscono il trionfo del revisionismo. Poco meno di un secolo fa cominciava il ventennio fascista in Italia e oggi una quota enorme dei pro nipoti è disponibile ad accogliere e far circolare la frase apparentemente sobria ed equanime che così suona: “Fascismo fece buone cose e due tragici errori, le leggi razziali e la guerra”. E’ il trionfo del revisionismo, in questo caso del ribaltamento e camuffamento dei fatti storici. Il regime fascisti abolì libertà di pensiero e organizzazione politica, mandò al cimitero e al confino gli oppositori, vietò partiti e sindacati, inventò gulag e sterminio col gas nelle guerre d’Africa, pose mano a una politica economica di statalismo e autarchia che rese di argilla e fango le basi socio economiche del paese, preparò e mandò in guerra un esercito di cartapesta…tutte cose buone?
Il non fosse stato per le leggi razziali e la guerra persa…è assoluzione del fascismo. Il condannare il “due errori” ma solo quelli è ammiccare al fascismo. Non a caso è quel che fanno, almeno in pubblico, tutti i neo fascisti a qualunque famiglia di fascismo appartengano.
Ora questa del…non fosse stato per la guerra persa (perché se l’avesse vinta con Hitler sarebbe stata buona cosa?) e del “due errori che condanno ma…” è diventata molto di moda. Per esempio è quella di Matteo Salvini. Salvini che a sua volta si mette sull’onda di un maturato e maturo revisionismo della storia, dei fatti e anche dei colori fondamentali del reale (quando cose analoghe le disse Almirante era coraggio da parte sua, era sfidare sia i democratici che i fascisti ortodossi).
Ma adesso una punta di fascismo nella vita pubblica, nella campagna elettorale, nel programma di governo, nei dibattiti e notiziari non guasta, anzi ci sta. Viene considerata un condimento che se non si esagera…Ci sta, sotto forma di “cose buone” fatte, sotto forma di anti parlamentarismo e anti caste, sotto forma di sfida, sfiducia e disprezzo per le competenze e le scienze, sotto forma di richiesta di Stato assistenziale perché protezionista in economia e commerci, ci sta sotto forma di “prima gli italiani”.
E ci sta ormai anche nella testa di tanta gente. Che non sa, non vuole sapere, non ha voglia di sapere e si diverte, piace un sacco alla gente sbeffeggiare chi dice e magari dimostra di sapere qualcosa. Per cui quelli che il fascismo ha sbaglia ma in fondo…quelli che il fascismo ha fatto buone cose e due errori…quelli che fascismo che pericolo c’è e che pericolo mia sarebbe…Sono arrivati tutti insieme a quasi il 40 per cento degli italiani. Una disposizione al fascismo non più di serra, ma di piantagione. Sono infatti più d’una le Farm che stanno coltivando e rilanciando questa sorta di fascismo, per così dire…biologico, delle nostre terre.