Fase 3, nuovo Dpcm: confermato obbligo mascherina e stadi chiusi. Mezzi pubblici all'80% Fase 3, nuovo Dpcm: confermato obbligo mascherina e stadi chiusi. Mezzi pubblici all'80%

Fase 3, nuovo Dpcm: confermato obbligo mascherina e stadi chiusi. Mezzi pubblici all’80%

Resta l’obbligo di mascherine e tampone. Il nuovo Dpcm per l’emergenza coronavirus.

Il nuovo Dpcm emanato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con le misure di contenimento Covid, conferma sostanzialmente le misure già fissate dal 10 agosto, che avranno ora validità fino al 30 settembre.

Confermato l’obbligo di mascherina al chiuso, ma anche all’aperto quando non può essere garantita la distanza di sicurezza. Resta pure l’obbligo di sottoporsi a tampone per chi torna dai 16 Paesi considerati “a rischio”.

L’unica novità riguarda i mezzi pubblici, la cui capienza è stata portata all’80 per cento dopo il confronto con le Region, anche in vista della riapertura delle scuole. 

Obbligo di mascherine

Sarà ancora obbligatorio indossarle, esclusi i disabili e i bambini di età inferiore ai 6 anni, nei luoghi chiusi aperti al pubblico.

Il Dpcm ingloba anche l’ordinanza firmata dal ministro Speranza subito dopo Ferragosto, con l’obbligo di indossare i Dpi anche all’aperto nei luoghi della movida e dove è impossibile mantenere il distanziamento a causa di assembramenti.

L’obbligo vige dalle 18 alle 6. 

Mezzi pubblici

Confermate le nuove regole sui mezzi pubblici, la cui capienza limite è fissata all’80% dei posti, anche per chi viaggia in piedi.

Gli scuolabus potranno invece viaggiare a pieno regime purché i ragazzi non restino a bordo più di un quarto d’ora. Su tutti è obbligatorio indossare la mascherina.

Chiusi stadi e discoteche

Non è previsto alcun allentamento per il pubblico degli eventi sportivi. “Nello stadio l’assembramento è inevitabile: l’apertura la trovo inopportuna”, ha detto lo stesso Conte respingendo le richieste avanzate dal mondo del calcio.

“Possiamo affrontare con fiducia l’autunno – ha aggiunto però il premier – Non saremo più nelle condizioni di disporre un lockdown generalizzato, se le cose andranno male potremo intervenire con misure molto circorscritte sul piano territoriale”.

L’idea condivisa tra i ministri della Salute di più Paesi Ue è quella di attendere che la curva dei contagi si stabilizzi prima di riaprire gli stadi al pubblico. Confermata la chiusura delle discoteche.

Tampone per chi torna dall’estero

Resta invariato l’obbligo di tampone per chi nei 14 giorni precedenti è stato in Croazia, Grecia, Spagna e Malta: si può entrare in Italia solo con un test negativo che abbia meno di 72 ore.

Oppure bisogna fare, entro 48 ore dall’arrivo, un tampone in aeroporto, in porto o alla frontiera.

La terza possibilità è di farlo alla Asl o nei drive-in disponibili sul territorio restando, fino a quel momento, in isolamento fiduciario.

Novità: il ricongiungimento delle coppie internazionali che finora erano rimaste separate a causa dei divieti di ingresso in Italia. Ora chi si trova all’estero potrà entrare in Italia per raggiungere “la persona con cui ha una stabile relazione affettiva, anche se non convivente”.

 

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