Fassina: “A Roma pronti a sostenere anche candidato M5s”

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Novembre 2015 - 13:18 OLTRE 6 MESI FA
Fassina: "A Roma pronti a sostenere anche candidato M5s"

Stefano Fassina durante l’incontro organizzato per presentare il nuovo gruppo parlamentare “Sinistra Italiana” (Foto Ansa)

ROMA – Meglio Beppe Grillo che Matteo Renzi. Almeno secondo l’ex dissidente Pd e fondatore di Sinistra Italiana, Stefano Fassina, che sul futuro aspirante sindaco di Roma si è detto “pronto a sostenere anche un candidato del Movimento 5 Stelle se sul piano programmatico è più compatibile con la nostra idea di sviluppo di una città”. Ospite di Agorà, su Raitre, Fassina definisce nettamente i suoi avversari: “Col Pd di Renzi siamo alternativi. Ma non perché ci sta antipatico Renzi, con loro c’è un confronto ma c’è anche una competizione”. Anche se il principale avversario resta il fronte Berlusconi-Salvini “e ieri a Bologna dovrebbe essersi capito perché”. Ma aggiunge: “Noi vogliamo portare al voto un pezzo largo di popolo democratico che in questo anno e mezzo è stato abbandonato dal Pd”, sottolinea.

Quanto a una sua ipotetica candidatura al Campidoglio, Fassina ha detto: “Sceglieremo insieme quale è la figura migliore”. A Roma, ha spiegato Fassina, “ci sono dei problemi molto profondi da affrontare: la drammatica conclusione della giunta Marino, per responsabilità principale del Pd che non ha consentito neanche una discussione in Consiglio comunale, lascia aperte questioni strategiche. Roma deve ritrovare una vocazione economica: non può più andare avanti coi motori della spesa pubblica o dell’edilizia espansiva. Quindi, insieme a tanti altri stiamo lavorando affinché possa esserci un programma adeguato e a tempo debito parleremo anche delle candidature. Sto pensando di dare una mano a costruire questo percorso, poi sceglieremo insieme quale è la figura migliore che può interpretare il progetto di svolta a Roma”.

“Non si tratta di cominciare dall’alto – continua Fassina – Abbiamo visto che anche se trovi un candidato forte che vince le Primarie, se poi non c’è un progetto, una classe dirigente, una squadra, alla fine di sgonfia”. E ci tiene a certificare di avere un bacino elettorale forte proprio a Roma: “Vorrei dire che io non sono stato nominato. A Roma ho fatto le Primarie e col Pd ho preso quasi dodicimila preferenze”.