Fecondazione eterologa, Beatrice Lorenzin: “Tutti si fermino o sarà il caos”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Agosto 2014 - 09:29 OLTRE 6 MESI FA
Beatrice Lorenzin

Beatrice Lorenzin

ROMA – “Tutti si fermino o sarà il caos”, Beatrice Lorenzin, ministro della Salute in un’intervista a Repubblica spiega di
non sentirsi ”sconfitta” per lo stop del governo al decreto sulla fecondazione eterologa ma avvisa: “Secondo la lettura del nostro ufficio legislativo i centri, pubblici e privati, senza una legge non si possono muovere. Altrimenti si espongono a contenziosi e problemi giuridici, legati ad esempio alle procedure di autorizzazione”.

 ”Qualsiasi atto amministrativo, delibera regionale e linea guida può essere impugnato al Tar, dando vita a lunghi contenziosi. Per le leggi questo principio non vale”, spiega Lorenzin. ”Senza legge non si può istituire un registro nazionale dei gameti, verificare la loro tracciabilità o controllare quante donazioni fa una persona in un anno. E non si può recepire la direttiva europea sull’autorizzazione dei centri. Comunque – sottolinea – sto facendo valutare se siamo in grado prendere provvedimenti intermedi, come linee guida, senza la norma parlamentare”.

In merito alla delibera sull’eterologa della regione Toscana, ”si tratta di una loro decisione, noi rispettiamo le decisioni di tutti e tutti si assumono le proprie responsabilità fino in fondo”, osserva il ministro, precisando di non aver ”preso in al momento in considerazione” un ricorso alla Consulta. I Nas, aggiunge, ”verificheranno che le norme siano rispettate”.    Lo stop al decreto ”lo ha deciso il consiglio dei ministri, su proposta del premier Renzi”, dice Lorenzin. ”Ho spiegato perché c’era bisogno del decreto, ho parlato dell’urgenza di tipo sanitario e delle forti pressioni esterne. Ho proposto una soluzione pragmatica. Mi hanno chiesto se secondo me questa materia aveva una portata bioetica. Ho detto di sì e abbiamo deciso che si poteva aspettare qualche mese, perché su questi temi deve esprimersi il Parlamento. Se il governo decide che si può prendere tempo, sono d’accordo”.    Sui tempi, ”se c’è la volontà di andare fino in fondo e si attengono agli elementi già previsti dal mio decreto possono volerci pochi mesi. Altrimenti si sta fermi e si aspetta”, rileva Lorenzin. ”Del resto questa materia in Italia è stata dibattuta anni. Un po’ di attesa in più non cambia le cose”.