La Cei apre al federalismo solidale. La Lega: Anas alle Regioni

Pubblicato il 13 Luglio 2010 - 22:13| Aggiornato il 14 Luglio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Coniugare il federalismo fiscale con la solidarietà. Alla vigilia di un periodo ‘caldo’ sulla riforma targata Lega, la Cei manda un monito chiaro alla maggioranza.

Spunta intanto la proposta della Lega di affidare alle Regioni le competenze sull’Anas, un tema che con il titolo ”il federalismo fa…strada” è l’apertura centrale del quotidiano ”La Padania” che lo indica come il secondo passo dopo il decreto sui beni demaniali. Il tema del federalismo e’ al centro anche dell’intervento dei presidente dei vescovi italiani.

”Il federalismo – dice il cardinale Angelo Bagnasco in una lunga intervista all’Osservatore Romano – non è una ricetta magica ma un’intuizione ben presente nella dottrina sociale della Chiesa, che sin dai tempi di Pio XI chiama in causa il principio di sussidiarieta’ per sottolineare che quello che puo’ essere fatto dalle realta’ intermedie non deve essere avocato a se’ dall’istanza centrale”.

Detto ciò questo principio ”va coniugato con quello di solidarietà per evitare che chi sta indietro resti ancora piu’ arretrato”. Un richiamo, quello dei vescovi, che arriva nel giorno in cui la commissione bicamerale per il federalismo fiscale riprende a lavorare a pieno ritmo sulla relazione del Tesoro sulla riforma, ma anche con l’obiettivo di fornire indicazioni sulle prossime tappe della devolution. Entro fine luglio, infatti, dovrebbero arrivare almeno tre dei prossimi quattro decreti attuativi del federalismo. Quelli sui tributi locali di Comuni e Province e quello sui costi e fabbisogni standard dei servizi. Il Tesoro è al lavoro anche sulla questione della fiscalita’ delle regioni ma la raccolta dati, si spiega, e’ ancora in dirittura d’arrivo data la difficolta’ che c’e’ stata a trovare numeri sui bilanci di alcune autonomie.

Dati fondamentali per quantificare le somme ‘fiscalizzabili’, che vanno cioè trasformate da trasferimenti a tributi delle regioni. Nel decreto sulla fiscalità delle regioni potrebbe arrivare anche una rimodulazione dei tagli previsti dalla manovra per 8,5 miliardi per le regioni.