Chiti (Pd): “Ecco la patrimoniale nascosta del governo”

Vannino Chiti

ROMA – Sulla carta non c’è, nella prassi invece sì e si vede benissimo, a suon di aumenti. E’ l’opinione del vicepresidente del Senato, Vannino Chiti, a proposito della “patrimoniale” nascosta nelle pieghe del decreto sul federalismo municipale.

Il senatore del Pd, parlando a Sky Tg 24 snocciola le cifre: ”Faccio alcuni esempi che dimostrano come di fatto sia stata introdotta una patrimoniale per le imprese. Per un ufficio di oltre 100 mq qualificato come immobile strumentale l’ICI è di 595 euro, mentre l’IMU sarebbe di 707, un aumento di 112 euro. Per un negozio di 50 mq nella zona semi-centrale di una città di provincia, a fronte di una ICI di 858 euro l’IMU sarebbe di 1.018, 160 euro in più”.

“Per un supermercato di medie dimensioni – incalza Chiti – nella semi-periferia di una grande città si passa dai 17.227 euro di ICI ai 20.458 di IMU, più 3.231 euro. Per un capannone produttivo di circa 500 mq nella zona industriale di una citta’ di provincia si passa dai 12.174 euro di ICI ai 14.456 di IMU, per un aumento di 2.282”.

”Io – aggiunge il senatore Pd – sono un federalista convinto e non prendo lezioni dalla Lega. Il decreto sul federalismo municipale, cosi’ come è  stato voluto dalla maggioranza, è concepito male e aumenta le tasse. Se anche l’avesse fatto Bersani o Veltroni io non l’avrei votato”.

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