Federalismo sanitario: otto regioni in rosso

ROMA, 27 LUG – Si prospettano tempi duri per i Governatori italiani. Dopo aver mal digerito l'introduzione del ticket previsto dalla Manovra Economica, con l'approvazione del decreto legislativo con premi sanzioni per regioni ed Enti locali ora dovranno necessariamente far quadrare i conti e rispettare i piani di rientro dei deficit sanitari: pena la rimozione dalla loro carica.

Ma quanti sono i presidenti di Regione che rischiano il posto causa una cattiva gestione dei conti sanitari? In totale sono 8 le Regioni italiane attualmente sottoposte a piani di rientro: Piemonte (governata da Roberto Cota della Ln) Lazio (Renata Polverini, Pdl) Abruzzo (Giovanni Chiodi, Pdl), Molise (Michele Iorio, Pdl), Campania (Stefano Caldoro, Pdl), Puglia (Nichi Vendola, Sel) Calabria (Giuseppe Scopelliti, Pdl) e Sicilia (Raffaele Lombardo, Mpa).

In sintesi, si tratta di 5 Regioni governate dal Pdl, una dalla Lega Nord, una dal Centro-Sinistra e una da una coalizione mista guidata da Raffaele Lombardo. Anche se in molte Regioni, come ad esempio Campania, Lazio e Calabria, va ricordato che i conti in rosso sono stati ereditati dalla precedente legislatura, quando al governo regionale c'era il Centro-Sinistra.

Non tutte le regioni in crisi si trovano nella medesima situazione. Di queste, infatti, Lazio, Campania, Abruzzo, Molise e Calabria hanno un commissario straordinario per il rientro dal deficit sanitario.

Va anche detto che il trend delle Regioni commissariate mostra, in molte realta', segnali incoraggianti: in Abruzzo, il disavanzo strutturale e' passato dal 9,5% del 2006 all'1,6% del 2009, in Campania dal 8,9% all'8,3%. Mentre nel Lazio la situazione sta migliorando, visto che e' stato accertato un disavanzo sanitario di 1.044 milioni contro un disavanzo nel 2009 pari a 1.419 milioni di euro.

Male, invece, la situazione del Molise, passato dal 13,1% del 2006 al 14,3 del 2009. Ma e' il futuro a preoccupare maggiormente i Governatori. Come ha evidenziato recentemente il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, le conseguenze della manovra ''non solo compromettono i risultati fin qui raggiunti, ma porteranno purtroppo nei prossimi anni tutte le Regioni a essere soggette ai piani di rientro sanitario e quindi ad aumentare l'imposizione fiscale dovunque''. E a quel punto tutti i Governatori potrebbero essere a rischio.

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