Lega. Stiffoni contro Bricolo: “Quei buoni da 50mila euro per i senatori a Natale”

ROMA – Intervistato dal Gazzettino, l'ex tesoriere della Lega Nord a Palazzo Madama Piergiorgio Stiffoni racconta di alcuni buoni da duemila euro che sarebbero stati dati ai senatori, da spendere nei negozi Mediaworld e sarebbero stati pagati ''utilizzando il conto di appoggio del Senato intestato a me. Da li' – dice – ho preso e fatto fatturare a mio nome i 50mila euro per comprare i buoni''. Prima del Natale 2011 a Federico Bricolo, capogruppo al Senato della Lega, secondo quanto dice Stiffoni: ''venne l'idea di regalare a ogni senatore un buono acquisto, diviso in otto carte da 250 euro l'una''.

Secondo la versione di Stiffoni: ''Tutto e' stato fatto d'accordo con Bricolo. Non accetto che il capogruppo dica ai magistrati: di Stiffoni ho la massima fiducia, ma non sapevo quello che faceva'', attacca così l'ex tesoriere. ''Se devo essere condannato per peculato, stessa sorte dovrebbe toccare a tutti i senatori della Lega. Bricolo per primo''. La vicenda e' riportata nel dossier preparato dalla stesso Stiffoni e in cui, oltre a quello di Roberto Calderoli, figurano altri nomi, ''anche nomi conosciuti'', tra gli esponenti del Carroccio che avrebbero ricevuto somme di denaro elargite con i contributi del gruppo.

Nell'intervista Stiffoni non risparmia critiche a Roberto Maroni. Quando la magistratura ha iniziato a indagare, afferma, ''Maroni ha preso la palla al balzo per farmi cancellare dal libro dei militanti. Poi ha detto che ero praticamente espulso, mi ha anche dato del delinquente e l'ho querelato''. L'ex ministro dell'Interno, sostiene, ''se l'e' presa con me per questioni politiche. Lui e' uno dei falsi sacerdoti della Lega. Ha voluto attaccarmi perche' ero, e sono, molto vicino a Gian Paolo Gobbo che ostacolava la corsa di Tosi in Veneto. Colpendo me ha voluto fargli terra bruciata attorno: e' stato un attacco per interposta persona''.

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