Fedez, Letta segretario del Pd ne fa un martire della libertà d’opinione. E La Repubblica titola: “Gay, ius soli, cannabis: artisti all’attacco più dei politici”. La Repubblica se ne compiace, Enrico Letta sposa, copre e va a rimorchio dell’idea di libertà esposta con passione dal rapper ed è in questo combinato disposto che la politica si fa grottesca.
Fedez censurato dalla Rai che in Rai dice quel che vuole
Fedez censurato? C’è stato bisogno di intervistarlo, di andarlo a cercare, di dargli come si dice voce per ascoltare, sapere ciò che pensa e che voleva, invano, dire in Rai, Rai che trasmetteva Concertone Primo Maggio? No, tutto quello che voleva dire Fedez lo ha detto in trasmissione, chi guardava la Rai ha potuto ascoltare tutto Fedez. Singolare condizione quella del censurato che però dice a casa del censore tutto quello che gli pare e preme. Allora censura tentata da parte della Rai e fallita per l’eroica resistenza opposta da Fedez?
La versione di Fedez e poi di Enrico Letta è più o meno questa: un potere cattivo, oppressivo e ottuso (peraltro la Rai lottizzata e incistata dai partiti, ovviamente tutti) tenta niente meno che di mettere il bavaglio all’impegno civile e sociale di Fedez.
Libertà, Letta prof Sciences Po dovrebbe saperlo
Fedez può non saperlo, insieme alla stragrande maggioranza di noi, dopo qualche decennio di pedagogia sociale che così insegna, Fedez in assoluta buona fede e con buona volontà crede che libertà sia solo e soprattutto esercitare diritti. Tra cui, primario, il diritto di dire dovunque e comunque quel che si pensa, si vuole, si crede. La libertà cui si riferisce e appella Fedez, la libertà di cui si fa soldato è quella dell’Io che in nessun conto tiene il “Noi” e tanto meno il “Loro”. Ascoltando il colloquio tra Fedez e i dirigenti Rai lo si capisce con nettezza.
Perché non posso? Non è che lei non può, è che in questo contesto…Stra dicendo che non posso? Allora chi mi dice se posso o non posso? Fedez la censura se la va a cercare come un calciatore che si va a cercare il fallo dell’avversario.
Censura sceneggiata
La censura fieramente denunciata da Fedez è una censura sceneggiata,, molto recitata, pochissimo o per nulla esercitata. Fedez ha però diritto, a pieno titolo, al così fan tutti. Il suo vittimismo prepotente è quasi regola e canone della vita associata, bagaglio indispensabile della vita pubblica, elemento costitutivo del successo sociale. Fedez come tanti davvero crede che argini e modalità nel pensare, parlare ed agire siano intollerabili limiti alla libertà. Fedez e tantissimi con lui non sono sfiorati dall’idea che libertà sia tale quando c’è compresenza e compatibilità nell’esercizio dei diritti dell’Io, Del Noi e del Loro. Fedez può ignorare che libertà sia in democrazia regola e non umore. Ma Enrico Letta, fino a ieri professore di Scienze Politiche non può non saperlo. Intristisce vedere come finga di non saperlo e come si senta obbligato (e politicamente felice?) a fare di Fedez un martire dei diritti civili.
La Rai, per una volta…
Un teatro, un cinema, una piazza, una casa…dovunque gli invitati e i graditi ospiti calibrano, dosano, scelgono comportamenti consoni a dove vanno e dove stanno. Se qualcuno grida alla censura perché a teatro si prega il pubblico di non parlare ad alta voce, se qualcuno grida alla censura perché al circo non si deve gridare agli animali, se qualcuno grida alla censura perché a cena a casa degli amici non ci si può mettere a gridare dal balcone…Per una volta la Rai, per una volta di questi tempi la Rai è in buona parte dalla parte della ragione, Che Fedez, autore a suo tempo dell’inno M5S, non abbia nozione di ciò ci sta.
Fedez e Chiara Ferragni, coppia di buona volontà e buone azioni, lo si è visto da quello che hanno fatto nell’aiuto sociale contro il Covid. Ma Fedez è figlio di una cultura ignorante di cosa sia diritto e libertà, Fedez è figlio della cultura per cui libertà e diritto sono emanazioni di se stessi a difesa e gloria di se stessi. Non ci sta che un acculturato leader di un partito con grande tradizione culturale avalli questa idea semplice, sempliciotta, semplicista e in fondo nociva. E lo faccia assumendo così la sua robusta razione di populismo.