Feltri torna all’attacco di Fini: “E’ come Di Pietro”

Fini-Gianfranco-1Secondo il Giornale Fini è «come Di Pietro». Il quotidiano diretto da Vittorio Feltri accusa il presidente della Camera di aver fatto sparire alcuni immobili che appartenevano ad An. «Proprio come hanno fatto l’ex pm e i Ds», prosegue il Giornale.

L’attacco nei confronti di Fini prende spunto da un’inchiesta, pubblicata dal quotidiano, su fondi e proprietà dei partiti. Secondo l’accusa le proprietà sono state trasferite a società parallele.

In un altro articolo, invece, Marcello Veneziani accusa Fini di aver «favorito» l’ascesa della Lega Nord nelle regioni settentrionali. Secondo Veneziani il «sorpasso nelle regioni del Nord» è uno scenario «possibile», che sarebbe «il segnale di crisi del bipolarismo», ma che sarebbe «una conclusione fatale, dopo aver buttato a mare sinistra e destra, grazie ai rispettivi suicidi di Veltroni e Fini».

Riesplode quindi la polemica tra Feltri e Fini. Il 18 dicembre il presidente della Camera aveva donato al giornalista un flacone di Valium, invitandolo a passare «festività “serene” senza ossessioni e allucinazioni». Feltri aveva replicato dicendo a Fini di «non esagerare col Lambrusco». Il giorno successivo il direttore del Giornale aveva fatto recapitare delle bottiglie di prosecco al presidente della Camera: il vino fu però fatto consegnare erroneamente in Senato.

Non si è fatta attendere la risposta di Filippo Rossi su Fare Futuro Web Magazine, la rivista della fondazione che fa riferimento proprio a Fini. «Eccoci di nuovo qui a dover polemizzare con il “Montanelli del nuovo millennio” – ha scritto Rossi – quel Vittorio Feltri che si è autoproclamato come unico depositario delle idee, degli umori, delle speranze degli elettori del centro destra. Quel Vittorio Feltri che si è fatto re senza popolo, si è fatto generale senza esercito».

«Quanti sono gli elettori del Pdl? – chiede Rossi – Per la precisione: 13.957.303. Insomma, quattordici milioni circa. E allora, dovrebbe spiegare, Vittorio Feltri perché lui e le sue centinaia di migliaia di lettori dovrebbero rappresentare quattordici milioni di italiani».

Rossi accusa Feltri di creare titoli ad effetto per aumentare le vendite: «Mi arrogo il diritto di replicare al capopopolo del Giornale ricordandogli e ricordando a tutti che la politica è cosa più complessa, molto più complessa che vendere i giornali».

Anche Sandro Bondi critica la scelta di Feltri, accusato di minare la compattezza del Pdl: «Personalmente ritengo che certi titoli e articoli come quello di oggi che stabilisce un paragone inaccettabile tra il presidente della Camera Fini e Di Pietro – sottolinea il ministro dei Beni Culturali – non giovano ad un corretto confronto politico e soprattutto alla necessaria unità e rafforzamento del Pdl».

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