Feltri: “Se Fini se ne va è meglio. Vuole solo comandare”

Tra Fini e Berlusconi “non c’é intesa, non c’é simpatia, non c’é niente e la rottura tra loro arriverà nel giro di 48 ore.” Vittorio Feltri, direttore del Giornale, nel suo editoriale dà per consumata la frattura tra il premier e il presidente della Camera.

“Fini ha avanzato delle richieste – scrive Feltri – e Berlusconi ha ascoltato ma non ha risposto. E quando lui non risponde significa no a tutto tondo”. Secondo il direttore del Giornale, il presidente della Camera sarebbe “stufo di suonare il campanello di Montecitorio per dire a Pinco Pallino: ha facoltà di parlare. Gli piace mettere i piedi nel piatto e ha continuato a farlo anche quando non avrebbe dovuto”.

Quanto agli “effetti del distacco”, secondo Feltri, l’uscita di Fini, che ha al suo seguito “solo un plotone di fedelissimi”, “la maggioranza sarà comunque solida”. “Tutte le separazioni sono tristi – conclude – questa un po’ meno” e se si andasse alle elezioni anticipate chi ci lascerebbe le penne, secondo Feltri, è Fini. “Se fossimo in lui non sbatteremmo la porta”.

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