Fiat. Bossi: “Ha vissuto per tanto tempo con aiuti dello Stato”

Pubblicato il 6 Febbraio 2010 - 11:50 OLTRE 6 MESI FA

«La Fiat ha vissuto con gli aiuti dello Stato per tanto tempo». Arriva forte e chiara la replica di Bossi a Montezemolo, che sulla questione Fiat aveva dichiarato «da quando ci siamo noi la Fiat non ha ricevuto un euro dallo Stato». Sulla questione dei lavoratori dello stabilimento di Termini Imerese, il Senatùr risponde: «È una domanda che bisognerebbe fare a Cota: se vincerà le elezioni regionali avrà un problema, quello di non permettere che Torino si isoli». Il punto chiave dell’economia piemontese, secondo Bossi, è che «Torino deve agganciarsi con la Lombardia e la sua economia e dall’altra parte con la Francia. Altrimenti corre grossi rischi».

Il dibattito si sposta quindi nella maggioranza. Gianfranco Rotondi afferma: «È vero che la Fiat ha goduto di tanti privilegi da parte dello Stato ma è anche vero che va trovato un equilibrio tra governo e Fiat per salvaguardare l’occupazione e la produzione». Da Pd prende la parola Pier Luigi Bersani: secondo il segretario del Partito democratico, la discussione di queste ore sulla Fiat è «sconcertante: gli incentivi vanno messi in una logica e non vanno fatti un giorno sì e l’altro no. Così si disorienta il mercato». «Ci vorrebbe – ha aggiunto – una strategia politica industriale» all’interno della quale «chiedere un impegno alla Fiat». La logica degli incentivi, ha concluso Bersani, «deve essere leggibile, stabile e a calare in modo che il mercato si possa regolare. Servirebbe un filo logico da parte di chi governa».

Intanto a Termini Imerese il clima è teso all’indomani del tavolo tecnico di Roma, aggiornato al 5 marzo, e dopo la conferma da parte di Fiat dell’addio alla Sicilia dal 2012. I sindacati dei metalmeccanici e i sindaci del comprensorio, che il 5 febbraio avevano attuato un sit-in davanti alla fabbrica, si sono incontrati in municipio. Intenzione degli amministratori è concordare un documento a sostegno della vertenza e una serie di azioni da mettere in campo. Lunedì 8 febbraio assemblee degli operai in fabbrica per discutere dei passaggi della trattativa e per definire le iniziative di protesta da adottare.