TORINO – Arriva la risposta della Fiom all’intervista rilasciata a Repubblica da Piero Fassino. Il sindaco di Torino apprezzava le reciproche proposte di incontro venute negli ultimi giorni da Marchionne e Landini. E poi aggiungeva che “sottovalutare i successi di Marchionne ha contribuito ad alimentare le tensioni. Senza il manager e l’alleanza con Chrysler, oggi probabilmente la Fiat sarebbe già chiusa”. Parole che hanno fatto scattare la reazione del responsabile auto nazionale della Fiom, Michele De Palma. In un comunicato attacca frontalmente il sindaco:
“Da tre anni assistiamo all’indecorosa scena di rappresentanti istituzionali che gareggiano a chi dimostra di essere più vicino alla Fiat. Il caso più eclatante è quello del sindaco di Torino, lo stesso che tre anni addietro dichiarò che se fosse stato un operaio avrebbe votato sì alreferendum di Mirafiori, e che oggi difende l’operato della Fiat nonostante la totale assenza di missione produttiva per Mirafiori”.
Il dirigente della Fiom attacca anche il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, che nei giorni scorsi aveva definito “obsoleto” lo stabilimento torinese:
“Lo stabilimento obsoleto – dice De Palma – è quello che ha già ottenuto due anni di cassa straordinaria per ristrutturazione oggi prolungata per riorganizzazione. Cassa che presuppone un programma di investimenti al momento non chiaro”.