Fiducia al Governo, il Fli si spacca. Catone “Abbiamo scritto a Fini in sette per chiedere libertà di voto”

Giampiero Catone

Il Fli ci pensa. E, a quattro giorni dal voto sulla sfiducia a Silvio Berlusconi, sembra tutt’altro che compatto. Mentre Gianfranco Fini e Italo Bocchino tengono alto il livello dello scontro, infatti, il deputato  Giampiero Catone, interviene  a Radio 24 nel corso della trasmissione la Zanzara e  rivela che ”sette-nove parlamentari di Fli, alcuni dei quali hanno firmato la mozione di sfiducia, hanno inviato una lettera al presidente della Camera Fini”.

Nella  lettera, secondo Catone, ”i parlamentari sostengono di essere favorevoli a un Berlusconi bis senza passare per le dimissioni del presidente del Consiglio in una fase delicata come questa”. L’obiettivo, dice Catone, è ottenere almeno ”la libertà di voto al momento di scegliere in Aula. Spero che la discussione possa riprendere dentro il partito. Non sarebbe democratico se decidessero solo, Briguglio, Bocchino e Granata”.

Per Fini è una brutta gatta da pelare. Se, infatti, sceglie di dare ascolto alle sue “colombe” il Fli finisce per sgretolarsi e la spallata a Berlusconi naufraga con numeri decisamente inferiori alle aspettative. Lo scenario alternativo, però, non è tanto più roseo. Anzi. Opporre un “no” secco a Catone significa mettere in discussione la “dialettica democratica” interna al partito neonato, ovvero, proprio uno dei fattori utilizzati dal presidente della Camera per aprire lo scontro con il premier. Non solo: la linea dura rischia di dirottare qualche preziosissimo deputato proprio verso il Pdl.

Intanto arrivano le prime reazioni. Il coordinatore di Fli, Adolfo Urso dice all’AdnKronos che non “esiste alcuna lettera” e che il gruppo si esprimerà contatto. Da Catone, però, nessuna smentita.

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