Finanziamento abolito? No: volontario. Letta: 2 per mille ai partiti si può non pagare

Finanziamento abolito? No: volontario. Letta: 2 per mille ai partiti si può non pagare
Il tweet con cui Enrico Letta ha annunciato il decreto che “abolisce” il finanziamento pubblico ai partiti

ROMA – Finanziamento pubblico ai partiti, soldi delle tasse che finiscono ai partiti: si fa presto a dire “abolito”. È più corretto dire: trasformato da automatico in volontario.

Il decreto legge approvato dal governo Letta stamane, venerdì 13 dicembre, secondo l’entusiasta presidente del Consiglio dà “il potere ai cittadini”: ovvero saranno i cittadini, con le donazioni private detraibili (ddl approvato dalla Camera il 16 ottobre scorso) e il 2 per mille, a decidere se e quanto finanziare i partiti.

Come funzionava finora? C’era una cifra fissa, “sicura”, di alcune centinaia di milioni di euro che nel corso dei ogni legislatura finiva dalle casse dello Stato ai partiti.

Cosa cambia adesso? Il governo dice che questa cifra fissa non ci sarà più: alle formazioni politiche finirà quello che i cittadini vorrano.

Da dove vengono questi soldi? Da un tetto fissato nel 2 per mille di quello che i contribuenti indicano in sede di dichiarazione dei redditi.

Il governo dice che questo meccanismo è diverso dall’8 per mille alle chiese, perché l’8 per mille finisce alle organizzazioni religiose che i cittadini vogliano o no: l'”inoptato”, la massa degli 8 per mille dei contribuenti che non hanno indicato a quale confessione (ma c’è anche l’opzione “allo Stato”) vogliano finisca parte delle loro tasse, viene ripartito fra Chiesa cattolica e altre fedi in base alle percentuali calcolate sull'”optato”.

Nel caso del 2 per mille ai partiti, assicura Letta, l'”inoptato” resterà allo Stato, non verrà suddiviso fra Pd, Forza Italia e gli altri.

Grillo non ci crede e sente puzza di imbroglio: in realtà il 2 per mille sarà comunque versato ai partiti, che i cittadini lo vogliano o no.

Se i sospetti di Grillo trovassero conferma, bisogna calcolare che, sui 500 miliardi di tasse che vengono pagate dai contribuenti ogni anno, il 2 per mille fa 100 milioni.

Cento milioni che ogni anno finirebbero nelle casse dei partiti solo se il 100% dei contribuenti dicesse sì al 2 per mille alla politica nella dichiarazione dei redditi: questa è la versione di Letta.

La versione di Grillo e di chi sente aria di presa per i fondelli, è che quei 100 milioni finiranno comunque ai partiti, e che l'”abolizione” del finanziamento è tutto marketing pro-larghe intese.

Attendiamo di leggere l’articolato che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Fino a quel momento resteranno senza risposta due domande:

1. Ma il 2 per mille posso non pagarlo?
2. Dovrò indicare a quale partito voglio finisca il mio 2 per mille?
   2b. E se così fosse, non è una violazione della privacy (dimmi che dichiarazione fai, ti dirò per chi voti)?
   2c. E se così fosse, come verrà suddiviso il 2 per mille di chi non indica nessun partito?

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