ROMA – Pd e Pdl trovano l’accordo sugli emendamenti discussi al ddl che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti. Nel comitato dei nove il Pdl, con la relatrice del Pdl Mariastella Gelmini, ha fatto marcia indietro sulla richiesta di innalzare il tetto previsto per le donazioni e le fideiussioni dei privati. Si torna, dunque, con la formalizzazione dell’emendamento, all’accordo iniziale trovato con Pd e Scelta civica, che fissa un tetto di 300mila euro, con un meccanismo progressivo per l’entrata in vigore da qui al 2017.
Passa anche la cosiddetta norma salva-Forza Italia. Durante il comitato dei nove della commissione affari costituzionali della Camera sul ddl partiti, l’emendamento a prima firma del tesoriere del pdl, Maurizio Bianconi, viene riformulato prevedendo che potranno beneficiare dei finanziamenti anche le forze politiche che abbiano un gruppo parlamentare autonomo. Basteranno cioè almeno 20 deputati alla Camera e 10 senatori al Senato per avere contributi anche se il nuovo gruppo non fa riferimento a un partito che si è presentato alle ultime elezioni.
Un accordo che stempera il clima teso della giornata. La mattinata si è aperta con una provocazione del M5S che ha spinto la vicepresidente della Camera, Marina Sereni, a sospendere i lavori. A infiammare gli animi è stato Riccardo Fraccaro del M5s che, rivolgendosi ai deputati, ha detto: “Continueremo a chiamarvi ladri”.