Finanziamento ai partiti, riunione Governo-maggioranza per un accordo Pd-Pdl

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Luglio 2013 - 20:36 OLTRE 6 MESI FA
Finanziamento ai partiti, riunione Governo-maggioranza per un accordo Pd-Pdl

Finanziamento ai partiti, riunione Governo-maggioranza per un accordo Pd-Pdl

ROMA – Finanziamento diretto ai partiti, il governo ha convocato una riunione per lunedì sera per trovare un accordo Pd-Pdl. Il ministro alle Riforme Gaetano Quagliariello incontra i relatori di maggioranza sul ddl che abolisce il finanziamento pubblico diretto per cercare una linea comune dentro la maggioranza visto che gli emendamenti al testo, presentati da Pd e Pdl, vanno in direzione contraria.

Martedì prende il via in commissione Affari costituzionali alla Camera la votazione degli oltre 150 emendamenti presentati dai partiti al ddl del governo che abolisce il finanziamento pubblico diretto. Il testo dovrebbe arrivare in Aula, in base al calendario votato dalla conferenza dei capigruppo, il 26 luglio. Ma il rispetto dei tempi e il raggiungimento dell’obiettivo sono messi a rischio dalle proposte di modifica presentate da Pd, Pdl e Scelta civica, che non solo rischiano di stravolgere il provvedimento del governo, ma anche di spaccare la maggioranza.

Per questa ragione, è stata convocata una riunione, cui sarà presente per il governo il ministro Gaetano Quagliariello, con i relatori Emanuele Fiano (Pd) e Maria Stella Gelmini (Pdl), ma anche il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera Francesco Paolo Sisto (Pdl) e il deputato Raffaele Fitto (Pdl). Nella riunione si cercherà una mediazione su alcuni emendamenti condivisi, da presentare a firma dei relatori, o sul ritiro delle proposte di modifica più controverse. Al momento non c’è alcun coordinamento, infatti, tra gli emendamenti presentati da Pd e Pdl. Tant’è che, ad esempio, il Pd propone di rafforzare il meccanismo di finanziamento indiretto attraverso il due per mille dei cittadini, passando a una percentuale del 2,5 per mille.

Il Pdl, al contrario, il due per mille vuole abolirlo. Così come vuole cancellare l’assegnazione di sedi e spazi tv da parte dello Stato ai partiti (punto sul quale convergono solo emendamenti a titolo personale dei renziani del Pd). Democrat e berlusconiani, rischiano poi di scontrarsi duramente sulla prima parte del ddl a firma di Enrico Letta, che prevede le regole di democrazia interna ai partiti e i requisiti degli statuti. Da parte sua, il governo mantiene una posizione ferma sul principio dell’abolizione del finanziamento pubblico diretto ai partiti e il passaggio a un meccanismo di libera scelta dei cittadini. “Siamo aperti a contributi al ddl, ma alcuni principi devono restare fermi”, spiegano dall’esecutivo. Che conferma anche l’intenzione di rispettare i tempi previsti: se non si arriva al via libera al testo alla Camera, spiegano fonti governative, dopo l’estate il premier Enrico Letta, come annunciato, potrebbe presentare un decreto.