Fini anti-casta: "La Camera taglierà 151 milioni in tre anni"

ROMA, 21 LUG – La Camera tagliera' nel triennio 2011-2013 circa 151 milioni dal proprio bilancio, e tale somma entrera' nelle Casse dell'Erario. Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, riportando durante la cerimonia del Ventaglio le decisioni prese stamani dall'ufficio di presidenza della Camera. La cifra e' composta da 90 milioni di risparmi, gia' decisi nel recente passato, a cui se ne aggiungono ulteriori 61 deliberati oggi.

I risparmi deliberati oggi dall'ufficio di presidenza sono strutturati in due grossi blocchi. Il primo consiste nella restituzione di 16 milioni al Bilancio dello Stato mediante l'applicazione di alcune misure che la manovra ha imposto a tutti gli altri cittadini. Tali misure sono il contributo di solidarieta' alle pensioni di deputati e dipendenti che superano i 90.000 euro, e il blocco dell'indicizzazione delle pensioni stesse. Queste misure porteranno nel corso del triennio 2011-213 a restituire all'Erario 16 milioni, a cui vanno aggiunti altri 60 decisi alcuni mesi fa, per un ammontare totale di 76 milioni.

Il secondo blocco di risparmi consiste nella cosiddetta ''crescita zero'' delle dotazioni dello Stato nel triennio. Essendo un organo costituzionale Montecitorio riceve annualmente dallo Stato una dotazione complessiva che poi viene gestita autonomamente. Con la odierna deliberazione la Camera rinuncia alla prevista rivalutazione in base all'inflazione per il 2012 e il 2013, con un risparmio per l'Erario di circa 45 milioni, a cui andranno aggiunti altri 30 milioni per la ''crescita'' zero gia' decisa in precedenza per il 2011.

L'ammontare totale di 75 milioni richiedera' una serie di misure interne di risparmio. Tali risparmi verranno realizzati con varie misure: taglio delle spese di viaggio dei deputati e blocco dell'adeguamento dell'indennita' e dei vitalizi; blocco del turn-over del personale e riduzione delle borse di studio; disdetta dell'affitto di alcuni immobili; chiusura di una delle mense per dipendenti e deputati e ulteriori tagli all'amministrazione.

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