Fini bacchetta il Pdl sulle celebrazioni per l’Unità: “grave che non abbia sue iniziative”

Gianfranco Fini

“Considero molto grave che il Pdl non prenda sue iniziative per celebrare l’Unità”. Così il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervistato dalla Stampa, che definisce anche “un’inezia” i 35 milioni di euro stanziati dal governo per le celebrazioni, “prova della miopia di quanti – afferma – nel mio partito dicono: stiamo già facendo”. Della Lega “depreco questo atteggiamento di sostanziale negazione dell’unità nazionale”, dice l’ex leader di An: “però non mi sorprende affatto”.

E aggiunge ricordando che nel suo intervento alla Direzione del Pdl, “che tante polemiche suscitò, mi ero permesso di chiedere: per quale motivo un grande partito nazionale come il nostro non ha presentato un solo progetto per celebrare degnamente questo anniversario? E non sarà perché gli amici della Lega escludono che ci sia qualcosa da festeggiare?”. Quanto al federalismo, Fini spiega che l’Italia è già unita e che esso “é un modo utile per rendere più efficiente la macchina dello Stato”.

Sul federalismo fiscale “siamo ancora nella fase di raccolta dati, bisogna capire che cosa comporta in termini di costi e di coesione sociale. Non è allarme rosso, e nemmeno disco verde a prescindere”. Secondo il presidente della Camera, il cardinale Bagnasco “dice cose sacrosante. Se vogliamo un futuro condiviso, serve avere una memoria condivisa, e da lì individuare ciò che ci unisce”. L’anniversario, sostiene Fini, può essere il perno di una riflessione condivisa, “perché impatta ad esempio sul tema della cittadinanza e dei nuovi italiani, questione che nel Pdl viene vista come fumo negli occhi e mi fa mettere all’indice ogni qualvolta la sollevo”.

E sul centocinquantenario dell’Unità d’Italia, Fini ricorda che si sta lavorando all’ipotesi di celebrarlo anche con una seduta comune del Parlamento, in cui prenderà la parola il Capo dello Stato. Se la politica perde la dimensione pedagogica, non è più buona politica”, prosegue Fini. “Diritti e doveri, credo che dovremmo rileggere Mazzini, perché qui a volte si ha l’impressione di vivere nella società del Grande Fratello, dove tutto è lecito a condizione di farla franca. Invece dovremmo mostrare ai figli che rende più l’onestà della disinvoltura”.

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