Fini-Berlusconi, lite senza fine. Gianfranco scrive: “Fare pace? Fare Finta”

Pubblicato il 12 Maggio 2010 - 19:47 OLTRE 6 MESI FA

“Fare pace? Fare finta!”. Questo il bigliettino recuperato dall’agenzia di stampa Dire, scritto di proprio pugno dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, durante la presentazione di un libro sulla comunità di Sant’Egidio, a Montecitorio. Il bigliettino sembrava diretto all’ex segretario del Pd Walter Veltroni, seduto al suo fianco, con il quale l’ex leader di An aveva avuto un fitto colloquio. 

Solo ieri il presidente Berlusconi, durante una cena con Renata Polverini e la sua Giunta, sembrava disposto a mettere una pietra sopra ai dissidi con il cofondatore del Pdl, auspicando l’unione per il bene del paese.

Oggi i continui cambi di fronte. L’incontro tra Verdini e Fini saltato, il gran rifiuto di Berlusconi e poi viene fuori l’appunto del presidente della Camera fotografato dalla Dire: “Fare pace? Fare finta!”.

Ed ecco riscendere il gelo sui rapporti tra Berlusconi e Fini, proprio nel giorno dell’ennesimo duello a distanza. Nessun tentativo quindi di ricucire i rapporti e questa volta è Fini a mettere una pietra sopra con un comunicato del suo portavoce, Fabrizio Alfano: «Il presidente della Camera non ha in programma né per oggi, né per i prossimi giorni, incontri con esponenti del Pdl». 

Durante la direzione nazionale il presidente della Camera aveva sollevato problemi politici come la lotta alla corruzione e i costi del federalismo, «fino a quando non ci saranno risposte politiche ai problemi che ho sollevato è prematuro fare incontri, soprattutto con intermediari», ha spiegato Fini parlando con i più stretti collaboratori.

L’incontro tra Fini e Verdini di oggi era ormai cosa fatta. Alla vigilia di quello che sembra essere l’ennesima tregua tra Berlusconi e Fini, il premier, incontrando i consiglieri regionali del Pdl nel Lazio, era tornato sulle vicende della direzione nazionale: «Prima di quella direzione avevamo periodicamente riunito l’ufficio di Presidenza. La Russa, gli altri ex An e gli uomini vicini a Fini non hanno mai tirato fuori quei problemi, che in ogni caso io considero assolutamente secondari». «Comunque quei problemi, sollevati in modo così forte durante la direzione nazionale, hanno portato a un voto: li abbiamo votati e risolti. Come in ogni sistema democratico si vota e la maggioranza vince», ha sottolineato Berlusconi.

«Io con Fini sono pronto a metterci una pietra sopra – ha detto il presidente del Consiglio – a mettere da parte i problemi interni e ad andare oltre”. Berlusconi ha poi usato una barzelletta per spiegare lo stato dei rapporti con Fini. «Ero con Sandra Mondaini, mi ha costretto a fare la comunione. C’era un prete, allora vado a confessarmi. Gli dico, “ho peccato, c’è quella storia di Noemi che non è vera, ma poi ci sono altre situazioni…”». Prosegue il racconto: «Alla fine chiedo al prete “Che devo dire per penitenza?” E lui mi risponde: “Lasci perdere, con le penitenze alla quale la costringono Fini e quegli altri…”».

Oggi il biglietto di Fini che accende ancora di più la spaccatura in seno al Pdl. Dal portavoce del presidente della Camera immediata la spiegazione: « Con buona pace di tutti i dietrologi il quesito “Fare pace?Fare finta!” si richiamava ad un riferimento storico illustrato da Giuliano Amato, che in quel momento stava intervenendo, sul ruolo della comunità di sant’Egidio nel difficile conflitto tra Serbia e Kosovo».

Sarà vero? Al momento non è dato saperlo. Certo Fini non è nuovo a gaffe imbarazzanti che in passato hanno scatenato veri e propri polveroni.  Un fuorionda di Fini a un convegno sulla mafia, il primo dicembre 2009, aveva fatto salire nuovamente la tensione con Berlusconi. Il presidente della Camera parla a microfoni spenti con il suo vicino, il magistrato Nicola Trifuoggi. Berlusconi, dice,«confonde la leadership con la monarchia assoluta».