ROMA, 3 NOV – ”Berlusconi è diventato il burattino principale del teatrino politico italiano. Si assuma le sue sue responsabilità ”. Quello di Gianfranco Fini, durante la trasmissione televisiva Agorà di giovedì mattina è un attacco a tutto campo al presidente del Consiglio, attacco che coinvolge temi come la patrimoniale e la crisi.
”Berlusconi – ha aggiunto Fini – èstato imbattibile quando aveva la capacità di spiazzare e non seguire i riti, non si è accorto che e’ diventato il burattino principale di questo teatrino – spiega – Possibile che sia sempre colpa degli altri? Si assuma le responsablita’ che ha. E’ colpa della sua maggioranza”
Patrimoniale e riforme. ”La Confindustria – ha aggiunto il presidente della Camera – che non è proprio un’organizzazione bolscevica dice: mettiamo una tassa sui patrimoni gli italiani lo capiscono benissimo. Se, al contrario, dicono, interveniamo sul mercato del lavoro, rendendo piu’ facili i licenziamenti, gli italiani qualche motivo per arrabbiarsi credo lo abbiano. Berlusconi e’ contrario e tutti hanno capito il perche’. Perche’ difende i suoi interessi”.
Nel caso della nascita di un nuovo esecutivo, secondo Fini, ”la cosa più seria da fare sarebbe verificare 3-4 cose da fare sulla scia della lettera della Bce”. Chi non lo farà ”si assumera’ la responsabilita’ davanti al Paese”.
Il leader di Fli cita ”un intervento strutturale sulla previdenza. Poi, forse quello piu’ importante, ovvero la riduzione del sistema partitocratico con il dimezzamento dei parlamentari e quindi nuova legge elettorale. Infine, interventi per far entrare denaro con la patrimoniale”.
Crisi di governo? ”Nessuno – è la posizione di Fini in caso di crisi di governo – auspica che Berlusconi se ne vada per dar vita a un governicchio. Berlusconi lascia o non ha la maggioranza? Se non si riesce a dar vita ad un governo di larghe intese composto da tutte le forze che si sentono in grado di presentare grandi sacrifici va bene, altrimenti e’ meglio che si vada a votare”.
”Berlusconi – spiega ancora il presidente della Camera – ha nelle sue mani le sorti dell’Italia nei prossimi mesi ma anche del suo personale futuro. Se Berlusconi capisce che serve un governo di larghe intese e dice ai suoi fedelissimi deputati e senatori faccio un passo di lato, credo che tutti gli dovrebbero essere grati”.
”Se al contrario Berlusconi (ndr) dice vado avanti anche se ho un voto solo oppure se non ho quel voto ‘muoia Sansone con tutti i filistei’, si vada al voto, gli italiani lo giudicheranno”, prosegue Gianfranco Fini. ”Mi auguro che si formi una maggioranza per salvare quel po’ che si puo’ ancora salvare, ma non puo’ essere il governicchio del ribaltone”.
“Emendamento topolino, era ovvio” ”Al di la’ dei retroscena, presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia non hanno identita’ di vedute” percio’ ”e’ normale che ieri il governo avrebbe partorito il topolino”, ha poi detto Fini.
”Alcuni provvedimenti che il presidente del Consiglio avrebbe voluto, il responsabile dell’Economia non voleva neanche prenderli in considerazione – prosegue – E’ notorio che Bossi ha detto che avrebbe fatto la rivoluzione sulla riforma delle pensioni. Che poteva fare il presidente del Consiglio con un ministro dell’Economia che persegue tesi contro la totalita’ degli altri ministri?”.
Presidenza “anomala” della Camera. “E’ un’anomalia – ammette Fini – che un leader politico sia anche presidente della Camera, e’essenziale pero’ che nel momento in cui presiedo il regolamento sia la mia stella polare”.
Secondo il leader di Fli ci sono altre anomalie. “Non e’ un’anomalia che un ministro che giura fedeltà alla Costituzione si comporti come qualche volta si comporta Bossi? Non è un’anomalia un presidente del Consiglio che un giorno si’ e l’altro no attacca la magistratura che mi sembra essere un organo costituzionale?”.