Fini: “Questa legislatura può durare, vedremo nei prossimi mesi. Rimango fino all’ultimo”

Gianfranco Fini

Per il presidente della Camera Gianfranco Fini ”questa è una legislatura che può durare. E’ chiaro che il tempo risponderà alla domanda se si potranno tradurre in realtà le riforme o se sarà una legislatura che si trascina. Vedremo nei prossimi mesi: credo che il monito di Napolitano debba essere tenuto presente da tutti”.

Il leader Fli lo ha detto incontrando i giornalisti nel corso del tradizionale scambio di auguri con la stampa parlamentare.

”Rimango fino all’ultimo giorno della Legislatura a meno che non si dimostri che sia venuto meno al mio ruolo o sia divenuto imparziale”.

Nodi come quello della legge elettorale e di un rapporto diretto tra eletto ed elettore vanno affrontati, ha detto Fini, per certi aspetti ci sono le condizioni che ciò accada”.

Il presidente della Camera ha messo in guardia dal ”rischio” di ”non portare a termine quelle riforme considerate non più eludibili” e per questo invita a ”un confronto tra tesi politica finalizzato a trovare soluzioni”.

“Non ho cambiato opinione su quelle riforme che garantiscano la scelta diretta da parte dell’elettore, penso ad esempio all’elezione diretta del sindaco, bisognerebbe chiedersi perche’ la politica non discute oggi della bontà di quella riforma”. ”Chi conosce la funzione dei consigli comunali sa che i motivi di polemica riguardano proprio il ruolo dei Consigli visto il rapporto di fiducia che c’è tra il sindaco e il popolo”. Per il presidente di Montecitorio ”quello che va riequilibrato e’ il ruolo dell’Assemblea e quello del Consiglio. Dire se il bipolarismo va bene o va male o avere un approccio muscolare non va al cuore dei problemi”.

”Il cuore del problema è garantire la stabilità che o è nella politica o non c’è legge elettorale o marchingegno che possa darla”, ha aggiunto. ”O una maggioranza è coesa e stabile o non è certo la legge elettorale che fa la differenza”, ha detto ancora confermando i suoi ”dubbi in ordine all’uso distorto del premio di maggioranza in questa legge elettorale”. Fini ha ricordato che fu definito ‘legge truffa’ il sistema elettorale che affidava il premio di maggioranza a chi raggiungesse il 50,1 dei consensi, soglia molto piu’ alta di quella attuale.

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