Il presidente della camera Gianfranco Fini attacca duramente Silvio Berlusconi dalla sede di Farefuturo: “Siamo fedeli al patto sottoscritto con gli elettori quando abbiamo vinto le elezioni con il Pdl a condizione che il programma venga scritto e declinato in tutte le sue parti e non venga invece dimenticato o tradito in alcune di esse”.
Per il leader di Fli “nei prossimi mesi gli italiani verificheranno se la politica è fatta di personalismi, polemiche, dossier che avvelenano il vivere civile o risponderà alle esigenze degli elettori”. Per questo Fini conferma di aver “una grande voglia di rinnovare la politica e dopo gli ultimi vent’anni bisogna resistere alle difficoltà ed affermare le nostre idee”.
Il presidente della Camera preferisce non commenta le polemiche e le critiche al premier per barzellette e bestemmie, ma parla della riforma della giustizia che non deve ”penalizzare la magistratura”. E precisa “ciò non vuol dire che tutti i magistrati siano eccellenti servitori dello Stato. Ce ne sono che, come in altre categorie, hanno dei difetti. Ma non si può e non si deve in alcun modo pensare di dar vita a una riforma della giustizia che parta dal principio che si deve punire o penalizzare la magistratura italiana”.
”Il centrodestra è fin troppo attento alle esigenze di un partito politico qual è la Lega ma si dimentica che buona parte dei voti arriva dal Sud, da quel Meridione che deve tornare nei programmi dell’agenda politica”, prosegue Fini.
”Occorre – aggiunge – che alle buone intenzioni seguano i frutti e quindi maggiori infrastrutture e stanziamenti. In questi mesi i fondi Fas sono serviti da salvadanaio nel quale attingere durante le esigenze che si sono verificate in Italia. Si tratta di una emergenza drammatica che coinvolge soprattutto i nostri giovani. Ad esempio in altre parti d’Europa con contratti precari guadagnano di più, cosa che qui non accade. E’ una questione che affronteremo in Parlamento come quella dello sviluppo”.