Fini ad Annozero critica Berlusconi: “Eletto dal popolo non significa unto dal Signore”. Poi: “Mi dimetto se si dimette lui”

Gianfranco Fini

ROMA – Gianfranco Fini torna ad attaccare il premier, Silvio Berlusconi e in un’anticipazione dell’intervista che andrà in onda stasera ad ‘Annozero’ dice: “Eletto dal popolo non significa unto dal Signore”. Poi ribadisce: ”Quando si votò nel 2008 ci fu un accordo politico tra me e Berlusconi: se vinciamo tu vai a Palazzo Chigi, io a Montecitorio”, quindi ”nel momento in cui si rompe quel patto io sono pronto a dimettermi nello stesso momento in cui si dimette Berlusconi”.

Il presidente della Camera critica anche l’atteggiamento del governo riguardo i rapporti dell’Italia con Gheddafi: “Nei confronti di Gheddafi c’è stato certamente un eccesso di accondiscendenza. Siamo arrivati anche a forme abbastanza ridicole come il bacio che Berlusconi ha ostentatamente fatto all’anello di Gheddafi”. Aggiunge: “Dopo qualche titubanza iniziale, onestà vuole che si dica che il governo si è allineato alla posizione dell’Ue, giustamente molto netta, perchè è in corso un massacro”. E sottolinea: “come ha detto il ministro Frattini, la posizione del governo italiano è tesa a far sì che l’Unione europea sia cosciente che l’eventuale ondata biblica di migrazioni non può essere soltanto gestita dall’Italia, da Malta e da Cipro”.

A proposito della riforma della Consulta ipotizzata dal Pdl, Fini dichiara: “Il presidente Berlusconi conosce la Costituzione e sa che cambiarla a colpi di maggioranza attiva il referendum. E qualche volta, come già è accaduto, il referendum può anche bocciarla”. Lo dice il presidente della camera gianfranco fini in un’intervista ad annozero. “La corte costituzionale”, conclude Fini, “non è solo un organismo di garanzia ma è il supremo garante della costituzione”.

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