Nel giorno in cui Futuro e libertà toglie dal governo i suoi rappresentanti, il presidente della Camera Fini torna a parlare di responsabilità e onore della classe dirigente del Paese: ”Tra le responsabilità della classe dirigente c’è anche quella di aver smarrito quel senso della dignità, della responsabilità e del dovere che dovrebbero essere proprie di chi è chiamato a ricoprire cariche pubbliche. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore, come prevede un articolo della Costituzione che è tra i meno citati e conosciuti”. Fini ha parlato in apertura della presentazione del rapporto ”L’Italia che c’è” di fronte al Capo dello Stato Giorgio Napolitano con cui ha avuto un breve colloquio privato proprio poco prima di partecipare al convegno.
”Solo riscoprendo il carattere vincolante di queste parole dal sapore antico ma sempre straordinariamente attuale – aggiunge Fini – sarà possibile far riacquistare alla politica una piena credibilità, requisito imprescindibile per affrontare le complesse, e per molti aspetti del tutto nuove, domande di governo poste dalla collettività. Partendo da questo presupposto, etico prima ancora che politico, occorre dunque chiedersi come si possa ricostruire una strategia che ridia speranza e futuro all’Italia”.
Secondo Fini, inoltre, ”la nascita di una apposita Camera delle Regioni o Senato delle autonomie, in un’ottica di superamento del nostro bicameralismo, può costituire un’occasione storica per conferire agli interessi territoriali la più alta rappresentanza politica e per assicurare agli enti locali la partecipazione alle grandi scelte che riguardano l’organizzazione della Repubblica”.