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Fini non si accontenta. Dopo “Fare futuro”, ecco “Generazione Italia”

di admin |14 Marzo 2010 18:51

Non contro, ma per. Il documento fondativo di “Generazione Italia”, l’iniziativa politica benedetta da Gianfranco Fini e gestita dal vicepresidente dei deputati Pdl Italo Bocchino, lo mette bene in chiaro in più punti assicurando che nasce non contro il Pdl, ma scommettendo su un rinnovato impegno per la costruzione del Popolo della Libertà, anche attraverso il nuovo laboratorio di idee che punta ad essere strumento di una aggregazione generazionale per una nuova classe dirigente.

Dopo “Fare futuro”, la sua fondazione, Fini avrà un altro strumento per fare politica. «Generazione Italia – si legge nel concept – vuole essere un aggregatore generazionale rivolto ai 30 e 40enni che hanno voglia di impegnarsi per l’Italia. Quello che serve all’Italia di domani è una classe dirigente che sappia mettersi in discussione, rischiare, confrontarsi sui problemi e proporre soluzioni chiare, con lo sguardo al futuro».

Rivolgendosi ai giovani, il documento fa riferimento anche ai bamboccioni in politica (da mandare a casa a favore di una nuova classe dirigente), stando attenti però al rischio di non dare spazio a «un giovanilismo di maniera che non serve a nessuno o a scontri generazionali: quello che invece Generazione Italia auspica è un incontro e una sintesi di intelligenze».

«Nasce il primo aprile ma non sarà uno scherzo». Esponenti del mondo della politica e dell’informazione riceveranno il primo aprile una cartolina con questo testo, che parteciperà loro la nascita di “Generazione Italia”. Avrà per simbolo un fiocco tricolore che incrocia una “G” verde ed una “I” rossa, con in mezzo il colore bianco.

Un modo per far politica nel Pdl nell’attesa che il partito si strutturi e si organizzi meglio sul territorio, si spiega per allontanare il dubbio che stia nascendo una corrente finiana o un partito del presidente.

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