Per il presidente della Camera Gianfranco Fini la legge sul Processo Breve è su un binario morto. Intervistato dal quotidiano La Repubblica Fini spiega: «Giulia Bongiorno, il presidente della commissione Giustizia, ha previsto audizioni fino a fine giugno. Poi arriverà l’estate…Mi sembra chiara l’indicazione di marcia».Diversa, invece, la previsione sull’iter del legittimo impedimento definito da Fini come «un prezzo da pagare».
«È un provvedimento necessario – spiega Fini – per staccare la spina delle fibrillazioni e poter andare avanti» spiega Fini annunciando che dopo l’appuntamento elettorale delle Regionali si aprirà una fase di «dialogo sulle riforme».
«Da qui al 2013 – afferma – non ci saranno più elezioni e potrà davvero partire qualcosa di positivo». «Penso – aggiunge – al Senato federale e alla riduzione del numero dei parlamentari». Sul tema dell’immunità, Fini afferma comunque di non credere che «sia più possibile tornare a uno scudo esteso come quello che c’era prima del ’93».
«Vedremo – aggiunge -, ci sono molti modi per graduare l’immunita». «Polverini e Bonino sono partite bene – osserva invece a proposito delle elezioni regionali -, c’è molto fair play. Se non trasformeranno il loro duello in un’ordalia come facciamo noi maschi, sarà un esempio per tutti». Sulla performance della Lega, rileva: «Il successo del Carroccio è scontato in Piemonte e Veneto, vedremo se farà breccia a Torino. Ma – aggiunge-, conosco Bossi: anche se stravince, non scuoterà l’albero».
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